I contenuti di Ferrovie in Calabria sono a disposizione di tutti, ma a condizione che, se sfruttati, siano accompagnati dall'indicazione della fonte (blog o autore dei testi/fotografie). Tutto il materiale ivi pubblicato è protetto da Copyright, perciò per evitare situazioni incresciose vi preghiamo di seguire questa piccola regola. Buon Viaggio!

• 14/10/14 • La mancanza di energia per l'alimentazione elettrica, sulla linea Paola - Cosenza, causa l'arresto improvviso di un treno nella galleria Santomarco: si è trattato della simulazione di criticità, tenutasi stanotte all'interno della lunga galleria posta sulla ferrovia Paola - Cosenza. Qui la news di ANSA Calabria • 13/10/14 • Trenitalia: a partire dal 15 ottobre verrà ripristinato il treno Regionale 22664 Reggio Calabria Centrale (11.30) - Rosarno (12.50), mentre verrà soppresso, solo nella giornata del 15 ottobre, il Regionale 22653/22654 Melito PS (6.45) - Rosarno (8.45). Qui il comunicato di Fsnewss • 04/10/14 • Si è tenuto nella giornata del 2 ottobre, l'open day alla stazione RFI di Fuscaldo, i cui ambienti non più utili ai fini dell'esercizio ferroviario, sono stati assegnati alla locale cooperativa agricola "Il Segno": prosegue quindi anche in Calabria, il programma di Rete Ferroviaria Italiana che prevede il recupero e l'affidamento a fini sociali delle stazioni parzialmente o totalmente dismesse. Qui la news • 29/09/14 • Si terra alla stazione RFI di Bova Marina, giorno 9 ottobre, un nuovo sit-in di protesta contro il declassamento della ferrovia Jonica. Clicca qui per aderire all'evento su facebook • 22/09/14 • Taglio delle stazioni sulla ferrovia Jonica: l'assessore regionale ai trasporti Luigi Fedele, scrive ad RFI per chiedere rassicurazioni sul progetto di ridimensionamento, in vista di una riorganizzazione dell'orario regionale lungo la linea Jonica. Qui il comunicato • 13/09/14 • Pubblicati sulla nostra pagina gli orari dei servizi ferroviari Ferrovie della Calabria previsti a partire dal prossimo 15.09.2014. Vedi qui • 12/09/14 • Il fabbricato viaggiatori della ormai dismessa fermata di Curinga (posta sulla linea Tirrenica tra Lamezia Terme ed Eccellente), è stato ufficialmente attribuito da RFI, ad uso gratuito del Comune. Qui la delibera del consiglio comunale • 09/09/14 • Domani, 10.09.2014, il candidato per le Regionali con il Centrosinistra Oliverio si recherà nella stazione delle Ferrovie della Calabria di Soveria Mannelli, dalla quale partirà alla volta di Catanzaro a bordo del treno 17 delle 10.25. Arrivato a Catanzaro incontrerà a via Milano i lavoratori e sindacalisti delle FC e dell'AMC di Catanzaro. Leggi qui

30 mar 2011

1861-2011: 150 anni d'Italia...e di Calabria! (5)



Oggi dedichiamo un nuovo post ai 150 anni dell'Unità d'Italia: finite le interessanti "cronachette", questa volta facciamo un salto in uno dei periodi più belli della nostra ferrovia Jonica: i fantastici anni '90. Di seguito ecco alcuni ricordi di Luca Pisconti, "conditi" da alcune spettacolari fotografie tratte da http://www.photorail.com/ ...buona nostalgia!

Una volta le chiamavano “La Verde”, “L’Arancio” e “La Littorina”; una volta li chiamavamo “Il Rapido”, “L’espresso”, “Il Diretto”, “Il Locale”. Una volta c’era ancora il Capo Stazione che, con il fischietto sollecitava gli ultimi passeggeri ritardatari a salire sul treno mentre, con la paletta, dava il via libera per la partenza al macchinista affacciato dal finestrino del locomotore. Una volta c’era il fascino delle varie colorazioni (o più correttamente livree) che davano al treno quel tocco arlecchino in più mentre lo si vedeva sfilare sotto i propri occhi, magari affacciati ad un balcone di un palazzo o seduti su di un muretto che separava la ferrovia dalla piazzetta. L’odore intenso della nafta si mescolava a quello dell’erba e dei fiori dell’estate, mentre all’orizzonte il mare assumeva un colore sempre più azzurro ed il cielo schiariva dando spazio alla sua stella più luminosa. Iniziava cosi il solito tran-tran giornaliero, un via-vai di pendolari che utilizzavano il treno come principale mezzo di trasporto per spostarsi nell’area Jonica e raggiungere il proprio posto di lavoro o il proprio banco di scuola. All’epoca ero solo un bambino, ma già coltivavo questa passione: ad un anno mi venne regalato il primo plastico e già l’anno successivo iniziai a capire che vedere un treno vero sfrecciarmi davanti agli occhi, mi provocava un’intensa e forte emozione. Negli anni ’90 non era ancora diffusissimo l’utilizzo di Internet, perciò non c’erano gli orari online come adesso, però le Ferrovie dello Stato mettevano a disposizione l’orario cartaceo ufficiale: sfogliando le pagine, si arrivava al quadro 92 che illustrava (e che illustra tutt’ora) gli orari della tratta Reggio Calabria Centrale-Catanzaro Lido e viceversa. Ci si perdeva in un miscuglio di treni Regionali, Diretti , Espressi, InterCity (gli ex-Rapidi per intenderci) e poi quei nomi che oltre a fare la storia della Calabria hanno fatto anche la storia della ferrovia Jonica: il “Pitagora”, il “Velia”, il “Magna Grecia”. Un trio di qualità che permetteva ai pendolari e non di raggiungere Bari, Taranto, Napoli e Roma in giornata senza avere l’obbligo di viaggiare di notte: a farla da padrone le mitiche D445, le arancio e le verdi, già perché allora di XMPR non c’era nulla. Un miscuglio di storia e di livree, di odori e rumori…inconfondibili. E poi, ancora, lo sforzo dei grandi Espressi notturni che regalavano una speranza a chi, dal Sud, si trasferiva al Nord in cerca di un po’ di fortuna: nati negli anni ’50 e 60, via via sono diventati un classico della nostra linea: sorprendentemente, per una linea a Trazione Diesel, sembrava un po’ strano vedere dei treni cosi lunghi, eppure quando sfilavano davanti tutte quelle carrozze rimanevo ammaliato, quasi stupito da quel “serpentone” colorato di rosso e di grigio. Lo stesso stupore che ho provato quando, per la prima volta, ho preso il treno da Squillace a Siderno a bordo di una vettura mista del 1959; avevo circa 3 anni e quel pomeriggio, tra l’altro, vidi per la prima volta l’InterCity 632 “Magna Grecia” per Bari Centrale che era appena transitato dalla stazione di Squillace mentre il Locale sul quale ero salito, sostava sul binario di incrocio. Quallo fu il primo di innumerevoli viaggi da me fatti in quasi 10 anni; ricordo ancora i sedili delle vetture per medie distanze (quelle beige con richiami arancio e viola) o il mio primo viaggio a lunga percorrenza da Soverato a Torino su di una vettura UIC-X in rosso fegato datato 1993. Ed ancora, gli innumerevoli treni merci che transitavano in quegli anni, segno che ancora il trasporto di merce su ferro era considerato colonna portante per l’economia Calabrese. Altri tempi, emozioni, odori e rumori ormai stroncati dalla mano folle di chi non considera più la costa Jonica un bene patrimoniale della nostra Penisola. E, per chi, come me, coltiva questa passione rimane solo tanta rabbia e qualche rimpianto, ma anche il ricordo di un epoca bellissima, ormai tramontata, che ha lasciato dietro di sé binari sempre meno consumati ed un misterioso cumulo di domande alle quali tutt’ora non c’è risposta.

Un treno Espresso-antenna proveniente dal Nord trainato dalla D445 1099 e dalla D445 1001 in sosta alla stazione di Catanzaro Sala la mattina del 16 luglio 1999.

Un treno Diretto “navettato” Catanzaro Lido-Reggio Calabria Centrale espletato con vetture MDVC in livrea arancio-viola a Saline Joniche il 13 settembre 1995.

L’IC 692 “Pitagora” Villa San Giovanni-Bari Centrale trainato da una D445 in transito nei pressi di Africo Nuovo la mattina del 18 luglio 1999.


Un treno merci trainato dalla D445 1001 in transito nel tratto Santa Maria di Catanzaro-Catanzaro Lido il 15 luglio 1999.

Avvisi: per questo mese di marzo la rubrica "Foto dal passato" è sospesa per dare più spazio ai post sui 150 anni d'Italia, evitando quindi di affollare troppo il blog: tra l'altro facciamo notare che in questo marzo 2011, sono stati pubblicati 11 post, record assoluto da ottobre 2006, quando fu "istituito" Ferrovie in Calabria!

25 mar 2011

Trenitalia: modifiche alla circolazione

Dal 7 marzo sono in vigore alcune (le ennesime...) modifiche all'orario ufficiale FS in Calabria, sia per quanto riguarda la DTR che la divisione Passeggeri: andiamo ad analizzarle nello specifico.

R12656 Rosarno (8:22) - Lamezia Terme Centrale (10:22) via Tropea: partenza da Rosarno posticipata alle 8:25.

R12657 Lamezia Terme Centrale (6:50) - Rosarno(8:41) via Tropea: partenza da Lamezia Terme Centrale anticipata alle 6:40.

R25304 Reggio Calabria Centrale (6:05) - Lamezia Terme Centrale(9:00) via Tropea: anticipato l'orario tra Joppolo e Zambrone di un minuto.

R25454 Cosenza (12:25) - Napoli Centrale (17:18): ferma anche a Torre Orsaia (14:39 - 14:40)

Exp894 Reggio Calabria Centrale (21:30) - Roma Termini (7:08): modifica l'orario da Salerno a Roma Termini: Salerno (a. 3.33/p. 3.37), Napoli C.le (p. 4.34), Aversa (p.4.51), Formia (p. 5.27), Latina (p. 6.06), Roma Termini (a. 6.45).


L'Espresso 894 in partenza da Reggio Calabria Centrale: dopo la soppressione dell'antenna Jonica, che speriamo di riavere presto, il treno risulta composto da 5 UIC-X di seconda classe, un WL MU e 2 vetture C6.

20 mar 2011

Treno Verde in Calabria

Anche quest'anno il consueto Treno Verde, organizzato da Legambiente in collaborazione con Trenitalia, ha fatto tappa in Calabria: l'anno scorso era toccato a Crotone, quest'anno invece è stata la volta di Reggio Calabria. Il treno è in sosta sul binario 1 della stazione di Reggio Calabria Centrale da giorno 17, e domani lascerà la città sullo Stretto alla volta di Bari Centrale.
Come ogni anno il convoglio è formato da quattro carrozze MDVE per stampa e conferenze ed un bagagliaio Z di servizio: sulla la prima(50 83 89-78 003-4 Ves) è stata allestita una mostra dedicata alla mobilità pubblica sostenibile; la seconda (50 83 89-78 000-0 Vc) è dedicata invece alle fonti d'energia rinnovabili ed agli effetti dell'inquinamento atmosferico e dell'ambiente in generale, mentre sula terza (50 83 89-78 001-8 Ves) è possibile ammirare una piccola riproduzione della "casa del futuro", dotata di elettrodomestici intelligenti ed a risparmio energetico. La quarta vettura invece, la 50 83 89-78 002-6 Ves, è allestita come sala conferenze.

Questo il programma dei giorni scorsi e di domani:

Giovedì 17 marzo, alle 11.30, con “Benvenuto Treno Verde, benvenuta Italia”, si è esibito il complesso bandistico “Città di Reggio” assieme alla banda dell’istituto “De Gasperi” . Alle 17.00, nell’ Ex Sala Prima Classe della stazione centrale è stata inaugurata una mostra fotografica dal titolo “Il treno ha unito l’Italia”, realizzata in collaborazione con l’Associazione Treni Storici e Turistici La Vaporiera Calabria Express e grazie alla disponibilità di Centostazioni. Alle 17.30, nella carrozza conferenze del Treno Verde si terrà l’incontro “Il treno per unire l’Italia”, coordinato da Nuccio Barillà, della Direzione Nazionale Legambiente. I relatori sono stati Domenico Gattuso, docente di Ingegneria dei trasporti all’ Università Mediterranea di Reggio Calabria, Antonino Zumbo, esperto di Trasporti, Nicola Morabito, presidente dell’Associazione Treni Storici e Turistici “La vaporiera Calabria Express, ed alcuni rappresentanti di Trenitalia e RFI.

Venerdì 18 marzo, alle 17.00: iniziativa “Riattacchiamo i vagoni del Sud all’Italia”. I ragazzi del progetto Pogas di Legambiente realizzeranno nell’atrio della stazione centrale una performance dedicata al meridione e come il trasporto ferroviario in Italia possa unire il sud al resto del Paese.

Sabato 19 marzo, alle 11.15, via al Trofeo Tartaruga, la curiosa gara tra diversi mezzi di trasporto dedicato al tema della mobilità urbana. Durante l'iniziativa verranno cronometrati i tempi di percorrenza di un tratto urbano di ciascun mezzo per eleggere il più veloce e quello meno inquinante. Appuntamento per tutti i mezzi concorrenti nel piazzale dell’Aeroporto della città. Il percorso ha toccato via Ravagnese Inferiore, Ponte Sant’Agata, via Gebbione, viale Argine, Argine Calopinace per concludersi a piazza Garibaldi.

Lunedì 21 marzo, a bordo del Treno Verde, alle ore 11.00 conferenza stampa finale in cui saranno presentati i risultati del monitoraggio sull’inquinamento atmosferico e acustico di Reggio Calabria, rilevati dal laboratorio mobile dell’istituto sperimentale di RFI e del Treno Verde di Legambiente.


17 mar 2011

1861-2011: 150 anni d'Italia...e di Calabria! (4)


Concludiamo le nostre cronachette nel giorno clou dei festeggiamenti sui 150 anni dell'unità d'Italia: oggi infatti faremo un salto dagli del anni del boom economico fino al 1999, data in cui ricorrevano i 100 anni della Catanzaro Lido-Lamezia, motivo per cui venne stampato il libro "Dal Tirreno allo Jonio", dal quale riportiamo i bellissimi aneddoti: avanti allora con le ultime cronachette...e buona Unità a tutti!!!

1960
Alla presenza del sottosegretario ai Trasporti on. Foderaro avviene la posa della prima pietra della nuova stazione di S. Eufemia Lamezia. La prima denominazione dell'attuale stazione di Lamezia fu S.Eufemia risurcazione. Quest'ultimo vocabolo stava ad indicare la sovrapposizione, in tal caso l'accostamento dei binari ad altri esistenti, ossia quelli della Eboli-Reggio Calabria. A poca distanza, lato Eboli, era ubicata la stazione di S.Eufemia Marina (oggi Gizzeria) adibita al traffico locale. Successivamente la nuova stazione assunse la denominazione di S.Eufemia biforcazione e poi S.Eufemia Lamezia. Con l'unione delle circoscrizioni comunali Nicastro, Sambiase e S.Eufemia Lamezia e la conseguenze costituzione del comune di Lamezia Terme, nel 1968 le rispettive stazioni furono denominate Lamezia Terme Nicastro, Lamezia Terme Sambiase e Lamezia Terme Centrale.

1963
Un giornale locale scriveva: "Colossale pesce d'aprile alla stazione ferroviaria di Sala". Infatti, un falso dispaccio del Servizio sanitario annunciava che, a causa di un'epidemia influenzale, ci sarebbe stata una visita medica per tutto il personale di servizio in stazione per il 1° aprile. Primo a presentarsi allo studio del medico di reparto fu il Capo stazione titoale Musco al quale fu lanciato addosso un enorme pesce di cartone. Un fotografo immortalò la scena. Registi dell'iniziativa il Dott. Orfeo Capilupi, Capo della Segreteria di stazione, ed il Dott. Ubaldo Grani, medico di reparto.

1972-1973
Tra il 20 settembre del 1972 ed il due gennaio dell'anno successivo si verificò sulla nostra Regione un evento meteorico eccezionale sia per l'eccessiva quantità di precipitazioni che per la loro persistenza. Numerose furono le opere d'arte ferroviarie che subirono danneggiamenti. Il primo gennaio si registrarono una serie di allagamenti e frane su tutta la tratta. Nella mattinata un treno diretto a Catanzaro Lido rimase bloccato nella stazione di Settingiano. Fra le stazioni di Marcellinara e Feroleto una consistente discesa di sabbia ingombrò il rilevato per circa 80 metri; analogamente risultarono ostruite sia la Strada Statale N° 19 delle Calabrie, sia la strada ferrata all'uscita della Galleria Cancello. Tra le stazioni di Settingiano e Caraffa-Sarrottino le acque trascinando detriti sui binari causarono lo svio di un locomotore. Per ripristinare il traffico ferroviario partì un carro soccorso approntato dal Deposito Locomotive di Catanzaro Lido, che giunto a poche centinaia di metri dal ponte sul Corace, trovò il binario ostruito dal fango e da un ramo d'olivo. Sgombrata la linea, le maestranze addette al soccorso, tra cui il capo squadra Francesco Cotroneo e il capo deposito Francesco Spagnolo, stavano per riprendere il cammino, quando l'impetuosità delle acque, che trasportavano nel loro cammino alberi e massi, causarono la distruzione di cinque dei nove pilastri costituenti le arcate del ponte. Dall'altra parte del ponte si trovavano Francesco Miniaci, titolare dell'impresa che gestiva i lavori sulla tratta, ed il Capo Reparto Lavori geom. Antonino Zucco. Le travate metalliche provvisorie utilizzate nella ricostruzione del ponte sono, secondo l'Associazione Nazionale Lavoratori Anziani Ferrovieri di Lamezia Terme, in nolo. A poche decine di km di distanza, all'incirca nelle stesse ore, si abbassò un pilone del ponte sul Fiume Alli, della linea ferroviaria Taranto-Reggio Calabria, anch'esso a causa dello sradicamento di alberi di alto fusto, che occlusero in parte le luci dello stesso; mentre crollò il ponte detto "do coddararu" della SS 19 bis, sul fiume Amato.

1999
Il 31 luglio ricorre il primo centenario del completamento della linea ferroviaria tra S.Eufemia biforcazione e Catanzaro Marina. Il 23 ottobre l'Amministrazione Comunale di Catanzaro ha dedicato una giornata a George Gissing, con la posa di una targa marmorea sulla facciata dell'albergo che lo ospitò durante il suo soggiorno catanzarese, un convegno ad una proiezione di immagini della città in quegli anni (1897). Però, forse per volere del fato di un qualche maligno diavoletto, buona parte delle immagini proiettate sono state dedicate alla funicolare. Niente di male in apparenza, visto che recentemente è stata ripristinata in parte la sua funzionalità, in effetti non si è tenuto conto che questa mosse i primi passi nel 1910, a distanza di tredici anni dalla visita di Gissing e dopo sette anni dalla sua morte. Ancora lontano, riteniamo utile visto che si tratta di un mezzo di locomozione su rotaia, fornire alcune notizie. Secondo la legge 29 luglio 1879, la nascente ferrovia che avrebbe dovuto collegare il litorale jonico con quello tirrenico sarebbe dovuta passare per Catanzaro città. Al momento della redazione del progetto definitivo, per ragioni di economia, fu ritenuto opportuno mantenere la ferrovia nel fondovalle e, malgrado le proteste della cittadinanza, la stazione venne ubicata all'imbocco della Galleria del Sansinato, in aperta campagna, duecento metri sotto il livello della città ed a una distanza di circa 3 km. Questa scelta, oltre a rendere particolarmente difficoltose le comunicazioni tra la città ed il suo scalo ferroviario, diede un duro colpo al commercio cittadino. Dopo molte insistenze ed il superamento di numerose difficoltà, finalmente il 9 agosto 1910 Catanzaro venne collegata con "il piede" di Sala. L'iter per la costruzione della Tranvia S.T.A.C. (Società Tranvia Automotofunicolare Catanzaro) ebbe inizio nel 1906 quando il Consiglio Comunale, su proposta dell'assessore Supino, diede incarico ad una società torinese, rappresentata dagli ingg. Strada e Marcegaglia, di costruire una tramvia elettrica urbana a trazione mista ed aderenza funicolare tra la Stazione di Catanzaro Sala e la borgata Pontegrande. Il progetto definitivo porta la data del 15 ottobre 1906 a firma dell'ing Strada e fu approvato definitivamente in data 25 luglio 1907 dal Consiglio Superiore lei LL.PP. Intanto, con atto rogato dal notaio Torretta in data 25 maggio 1907, veniva costituita a Novara con rappresentanza a Torino e Catanzaro la "Società Anonima Automotofunicolare Catanzaro", con un capitale sottoscritto di £ 400.00, per la costruzione e l'esercizio di detta tranvia. I lavori vennero collaudati il 4 agosto mentre il 9 agosto venne aperta all'esercizio. Nel 1954 l'Automotofunicolare subì un incidente che ne determinò la fine.


Festeggiamenti ferroviari anche sulla Jonica: ieri l'ALn668 1090 del Reg. 3736 Catanzaro Lido-Sibari è stata "addobbata" con una bandierina tricolore da parte del locale DLF!

I post sui 150 anni d'Italia non sono però ancora finiti! Presto pubblicheremo una bella testimonianza di Luca Pisconti, sugli anni '90 in Jonica e tanto tanto altro...

15 mar 2011

ICN 782/787: riflessioni di un viaggiatore

Di seguito riportiamo una breve riflessione del nostro Luca Pisconti, a proposito della situazione dell'InterCity Notte 782/787 Reggio Calabria Centrale-Milano Centrale/Torino PN via Jonica-Adriatica:

Come già descritto in uno dei precedenti post, è ormai trascorso un anno dall’ultimo viaggio degli ICN 766/763 e 750/753 (sezioni Joniche da Reggio Calabria Centrale a Lamezia Terme Centrale e viceversa rispettivamente dell’ICN 768/761 Reggio Calabria Centrale-Torino Porta Nuova e viceversa e dell’ICN 752/751 Reggio Calabria Centrale-Milano Centrale).
L’unico collegamento notturno sopravvissuto è stato l’EXP 890/893 (sezione Jonica da Reggio Calabria Centrale a Lamezia Terme Centrale e viceversa dell’EXP 894/895 Reggio Calabria Centrale-Roma Termini e viceversa) che, perlomeno, ha permesso ai cittadini della Costa Jonica di raggiungere Milano e Torino grazia alla cosiddetta staffetta EXP+ES*AV.
Il 12 dicembre, però, anche questo treno ha cessato di garantire il servizio tra la Jonica e Roma: Trenitalia, per metterci una “pezza” e garantire un minimo di collegamento con Torino e Milano ha attestato a Reggio Calabria Centrale l’ICN 782/787 Crotone-Milano Centrale e viceversa raggruppando tre treni in uno solo.
Infatti, questo ICN, ha sezioni distinte e separate: una da e per Torino Porta Nuova (che a Bari Centrale viene agganciata e sganciata all’ICN 798/791 Lecce-Torino Porta Nuova e viceversa) ed una da e per Milano Centrale: oltre a ciò tale treno funge da collegamento diurno diretto tra la Jonica e Taranto/Bari, che mancava da ben 5 anni.
Inizialmente, si è pensato che fosse un’alternativa valida ai treni soppressi ma ben presto sono iniziati a sorgere i problemi di questo treno: la traccia oraria è molto lenta, soprattutto nel tratto Reggio Calabria Centrale-Bari Centrale e viceversa, la sezione da e per Torino Porta Nuova è obbligata ad attendere a Bari Centrale per più di un’ora in entrambi i sensi di marcia (andata: attesa di 76’ prima di ripartire con l’ICN 798 Lecce-Torino Porta Nuova, ritorno: attesa di 60’ prima di ripartire con l’ICN 785 Milano Centrale-Reggio Calabria Centrale), la partenza da Milano Centrale avviene ad un orario comodo (ore 23:00) ma che, allo stesso tempo, comporta l’arrivo in Jonica tra le ore 15.00 e le ore 18.00 del giorno successivo (orari non proprio appetibili per un notturno).
Per non parlare, poi, degli innumerevoli ritardi che il treno accumula durante il suo tragitto e delle condizioni in cui il materiale arriva a destinazione.
Sono lontani i tempi dei veri Espressi: quelli che, negli anni ’90, si riempivano in un nulla nonostante il comfort non fosse eccellentissimo; ma sono lontani anche i tempi in cui la Jonica era considerata una linea principale, nonostante i viaggiatori continuano ad esserci.
Stato e Regione non sborsano un euro per i propri cittadini, Trenitalia si occupa ormai solo ed esclusivamente di frecce: e quando le frecce si spezzeranno di cosa si occuperà?
Forse finiranno anche questi tempi, perché nel 2011 è un po’ triste trovarsi con il solito contentino, che forse non accontenta più nessuno…neanche il fedelissimo appassionato viaggiatore che, considera il treno come parte di sé.

Luca Pisconti



La E444 102 in testa all'ICN 785, pronto a lasciare Bari Centrale alla volta di Taranto, dove diviene ICN 787, e Reggio Calabria.

12 mar 2011

Ripresa la circolazione sulla Jonica


E' stata riattivata la circolazione sulla linea Jonica nel tratto compreso tra Sibari e Metaponto, interessato da un terribile mix di allagamenti, smottamenti e straripamenti di fiumi, a causa del maltempo dei giorni scorsi. In particolare oggi è stata riattivata la tratta da Metaponto a Taranto, interessata dall'esondazione controllata del Basento, mentre tre giorni fa è stata ripristinata la Sibari-Metaponto, interrotta tra Scanzano e Monte Giordano per lo straripamento del fiume Cavone.

In questi giorni di interruzione i due treni a lunga percorrenza rimasti sulla Jonica, l'IC "Murge" Crotone-Milano Centrale e vv e l'ICN 782/787 Reggio-Milano Centrale/Torino Porta Nuova, sono stati limitati a Taranto. Da Taranto a Sibari venivano autosostituiti, mentre da Sibari a Crotone e Reggio sono stati utilizzati in turno due materiali rimasti isolati: uno "appartenente" all'ICN 782/787, e l'altro all'IC 615/618. Il servizio era organizzato nel seguente modo:
Giornata 1: Materiale ICN effettua Reggio Calabria-Sibari(ICN 782) e Sibari-Crotone(IC 615), con sosta notturna a Crotone. Materiale IC effettua Crotone-Sibari(IC 618) e Sibari-Reggio Calabria(ICN 787) con sosta notturna a Reggio.
Giornata 2: Materiale ICN effettua Crotone-Sibari (Ic 618) e Sibari-Reggio Calabria (ICN 787) con sosta notturna a Reggio Calabria. Materiale IC effettua Reggio Calabria-Sibari (ICN 782) e Sibari-Crotone (IC 615) con sosta notturna a Crotone.
Con i turni così organizzati, perciò, dopo quasi nove anni la Jonica a sud di Crotone è tornata ad essere percorsa da vetture UIC-Z e GC, dai tempi dell'allora InterCity "Velia" Reggio-Roma con antenna Jonica! In particolare la composizione era di una vettura GC, una Eurofima di prima classe, una Z1 BH e tre Z1 di seconda classe. Inutile sottolineare lo stupore dei pendolari che spesso utilizzano il 782/787, e i tanti ricordi degli appassionati e non, che in un attimo tornano in mente, mentre dal lussuoso scompartimento della vettura GC si vedono scorrere stazioni come Melito, Siderno, Monasterace, Soverato...

L'ICN 782 effettuato dal materiale IC, in partenza dalla stazione di Brancaleone.

10 mar 2011

1861-2011: 150 anni d'Italia...e di Calabria! (3)


In questo terzo appuntamento dedicato ai 150 anni dell'unità d'Italia, ci dedichiamo alle cronachette giunteci dai durissimi tempi della Seconda Guerra Mondiali e del periodo poco dopo successivo: iniziamo dal 1943, con tanti aneddoti davvero interessanti e quasi sconosciuti: chi di voi sapeva che la mitica galleria del Sansinato salvò tante vite ed ospitò al suo interno decine di persone? Ed oggi ingratamente giace nell'abbandono più totale...

La sera del 13 agosto le truppe angloamericane bombardarono con particolare insistenza la stazione di S.Eufemia Lamezia radendola al suolo. Per circa venti minuti una squadriglia di bombardieri sorvolarono il nodo ferroviario colpendo anche il vicino zuccherificio. Il tutto mentre sopraggiungeva un treno proveniente dalla Sicilia. Furono momenti di panico soprattutto per quei viaggiatori che non conoscendo la zona non sapevano dove rifugiarsi.

Anche le stazioni di Catanzaro Sala e Catanzaro Marina furono martoriate dai bombardamenti che qui proseguirono sino all'armistizio. Furono distrutte le palazzine dei ferrovieri del rione Corace e La Fortuna costringendo gli abitanti a trovare rifugio nella galleria della Calabro-Lucana di Sala. I ferrovieri di Sala e i pochi di S.Maria sfollarono invece verso Cavorà. Le nicchie della galleria del Sansinato vennero assegnate ad alcune famiglie che abitavano nelle vicinanze e ad altre di Gagliano. Qui si verificava che se i bambini riuscivano a trafugare viveri dai carri merci li portavano via attraverso uno dei due sfiati della galleria. Con le incursioni aeree del 19 agosto fu presa di mira la stazione di Catanzaro Sala. Sotto una pioggia di bombe il Capostazione Totino pensò bene di ordinare al macchinista in partenza per Crotone, di invertire la marcia al fine di ricoverarsi nella galleria del Sansinato. Una dozzina di persone che cercarono ricovero nella stessa galleria trovarono la morte innanzi all'attuale casermetta della Polfer. I ferrovieri che dalla "piccola" si diressero verso la galleria delle Calabro-Lucane riuscirono a salvarsi. Tra questi il manovale Demetrio Laganà, in servizio alla stazione di Catanzaro Sala dal 1942. Dei deceduti si ricorda solo il milite Critelli. I bombardamenti non risparmiarono l'Automotofunicolare, in particolare nel tratto urbano, con la distruzione delle motrici n° 3 ed n° 8. Il 22 agosto le sirene preannunciarono un violento attacco aereo al Deposito Locomotive di Lido, dove era stata collocata da un gruppo di ferrovieri una statuina di S.Antonio. Tutti gli operai si riversarono in un agrumeto attiguo alla Fiumarella. Un solo operaio, Tommaso Leone, perse la vita. Finiti i bombardamenti gli altri ferrovieri tornarono al Deposito che era diventato un ammasso di macerie; l'unica cosa ritrovata intatta fu la statuina di S.Antonio. Ancora oggi al DL ed alla stazione di Catanzaro Lido si festeggia S.Antonio, come patrono protettore dei ferrovieri:

Foto by DLF Catanzaro Lido.

1944
In quest'anno per una dimenticanza di manovra degli scambi si verificò, nell'ambito della stazione di Catanzaro Sala, un violento urto tra due treni viaggiatori. L'impatto provocò lo svio di alcune vetture ed il ribaltamento di altre. Il Capostazione don Peppino Cosco, dopo aver dato l'allerta agli addetti al soccorso, scappò via per paura di essere arrestato. A confluire per primi sul luogo del sinistro furono un gruppo di ferrovieri partecipanti ad una festa nella vicina casa cantoniera ai quali si presentò uno scenario drammatico e sconvolgente.



1947
Il giovane tenente ligure Ubaldo Grani, al suo primo viaggio in Calabria sul "romano", sentì il conduttore gridare "Coraci, Coraci". Egli capì che dicesse "coraggio, coraggio". D'istinto, mentre il treno si fermava, guardò fuori dal finestrino e nel vedere la vallata del Corace di notte commentò: "sì, ci vuole proprio coraggio a scendere in questa stazione".

Intorno alle stazioni si è registrato con gli anni un vivo risveglio edilizio. Basta pensare che S.Eufemia Lamezia negli anni Trenta contava meno di trecento abitanti.

Nelle nostre contrade, inoltre, elevato era il rispetto per i ferrovieri, indipendentemente dal ruolo svolto nell'ambito lavorativo. A Marcellinara, Settingiano, Feroleto, fino agli anni Sessanta vedendo entrare uno di loro in un negozio si sentiva il dovere di dargli la precedenza dicendo al commericante "serviti prima u capu".



1951
Il Capostazione Cosco, all'arrivo a Catanzaro Sala del treno proveniente da Roma, rivolgendosi al deviatore Salvatore Scarfone, gridava con insistenza in marcato dialetto catanzarese: "guardatimi 'a cuda". Significando di verificare se il treno portava i fanali di coda. Un passeggero affacciandosi dal finestrino lo interruppe: "se non si toglie il cappotto non credo gliela possa vedere". Ancora oggi questo modo di dire è in uso, pertanto non meravigliatevi se transitando in una delle nostre stazioni sentite dire: "facitimi u piacira, guardatimi a cuda!"

Continua...

Un ringraziamento a Pierangelo Marchese per le spettacolari cartoline d'epoca!

8 mar 2011

A carnevale ogni...livrea vale!

Per "celebrare" queste divertenti giornate di carnevale, ed in particolare oggi, martedì grasso, abbiamo avuto una simpatica ed insolita idea...ovviamente in perfetto stile Ferrovie in Calabria!

Di seguito presenteremo un pò di livree fantasiose applicate su uno dei simboli delle nostre Ferrovie della Calabria: la M4/M4c!
La base è stata perfettamente disegnata da Vittorio Lascala: diamo allora il via ai colori, e perchè no, fateci anche sapere quale preferite!





Peggio di così non si può: ecco la M4-gabinetto in livrea Sebach!

Il nostro Vittorio però non si è solo limitato alla M4 base, ma ha anche applicato alcune livree FS!

...e per concludere, ecco la livrea Cuccette per i treni notturni Catanzaro Lido-Soveria Mannelli-Cosenza Vaglio Lise!


Ma prima che i lettori di Ferrovie in Calabria ci abbandonino dandoci dei pazzi, torniamo un attimo "seri"! Ecco la M4c nella livrea rosso-giallo FC: in particolare si tratta della 351, unica unità ad aver ricevuto il logo FCL poco prima della scissione in Ferrovie della Calabria e Ferrovie Appulo-Lucane.

Nuova livrea bianco-azzurro:

Infine...nostalgia delle vecchie FCL? Eccovi accontentati!

Sono ancora disponibili altre versioni: perciò oltre al livrea che preferite, fateci sapere se continuare con un altro post...o chiudere qua lo "scempio"!!

5 mar 2011

E' già passato un anno...

Il primo marzo è stato il primo anniversario dalla soppressione dei mitici InterCity Notte "Scilla" Reggio Calabria Centrale-Torino Porta Nuova via Mileto e via Roccella, e dell'InterCity Notte "Tommaso Campanella", ex "Piepoli", Reggio Calabria Centrale-Milano Centrale, anch'esso con antenna via Roccella.
Eppure sembra sia passata già un'infinità di tempo da quando i due ICN mancano...tanti cambiamenti sono avvenuti nel giro di un solo anno, dall'acquisizione delle loro tracce orarie da parte dei due Espressi siciliani da/per Torino e Milano, alla soppressione dei collegamenti per Roma via Jonica, al tanto discusso prolungamento su Reggio Calabria dell'ICN "Freccia del Levante" Milano-Crotone, fuso con l'ex Espresso "Freccia Adriatica" da/per Torino.

Recentemente è stata pubblicata a riguardo un'interrogazione parlamentare dell'On. Galati, che di seguito pubblichiamo con allegata risposta del "ministro" Matteoli:

GALATI. – Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. – Per sapere – premesso che:ancora una volta la Calabria è vessata da condizioni discriminatorie che aumentano il gap con il Nord, considerato l’unica locomotiva del nostro Paese. È notizia di questi giorni la scelta di Trenitalia che sfavorisce ancora una volta i viaggiatori calabresi e la sua rete di trasporti. Il gruppo Fs sembra perseguire un percorso penalizzante con soppressioni di treni a lunga e media percorrenza, cui vanno ad aggiungersi i due treni ad alta velocità che di primo mattino raggiungevano Roma per poi rientrare nel tardo pomeriggio;l’interesse per il Sud è sempre stato un elemento fondamentale nelle politiche di tutti i Governi di differente colore politico, un interesse mai compiutamente coltivato. Bisogna però potersi finalmente impegnare in maniera concreta, mostrando quell’elemento di rottura con le legislature passate nella costruzione di reali basi necessarie per lo sviluppo del Mezzogiorno. Decisioni come quella di Trenitalia percorrono, però, una direzione opposta, allontanando la Calabria e in generale il Meridione da ogni possibile forma di affrancamento dalla sua posizione di frontiera penalizzata. È necessario, dunque, accelerare il tanto conclamato «piano Marshall» per il Sud, partendo proprio dalla consapevolezza di assicurare a tutti i cittadini del Mezzogiorno migliori servizi e in questo caso un modello di infrastrutture sempre orientato alla qualità e alla moltiplicazione dell’offerta -:se il Ministro interrogato abbia intenzione di intervenire ponendo in essere iniziative che nel breve periodo assicurino servizi adeguati riducendo quello stato di isolamento economico e sociale della Calabria e del Mezzogiorno in generale.

Risposta. - In riferimento all’interrogazione in esame, si forniscono i seguenti elementi di risposta.Per quanto attiene la paventata ipotesi di riduzione dei servizi ferroviari riguardanti la regione Calabria, si premette che la rimodulazione dell’assetto ferroviario in vigore dal mese di dicembre interessante la direttrice nord/sud, caratterizzata da una domanda sempre più insufficiente a compensare gli elevati costi, sono nella maggior parte contrattualizzati con Trenitalia Spa che assicura tale offerta, commercialmente in perdita, in quanto sovvenzionata da risorse pubbliche.L’equilibrio tra le risorse a disposizione e le perdite che tali collegamenti presentano va quindi costantemente ridefinito attraverso manovre correttive che riconducano l’intero perimetro dei collegamenti ferroviari oggetto del contratto di servizio nazionale alle dimensioni supportate dall’attuale stanziamento pubblico.Tale offerta è stata interessata, nell’anno 2010, da una contrazione della domanda e quindi da un aumento dei costi soprattutto per quanto riguarda la linea adriatica e la Calabria jonica e, in misura ancor maggiore, per le «antenne» presenti nella lunga percorrenza.Le modifiche che saranno apportate all’offerta ferroviaria prevedono variazioni alle linee della lunga percorrenza i cui orari e fermate verranno ridefiniti per venire incontro alle necessità di tale tipo di trasporto senza comprimere l’attuale richiesta.Complessivamente, prevedendo nuovi collegamenti di lunga percorrenza da Reggio Calabria, la nuova offerta non verrà modificata in diminuzione quanto piuttosto modulata in una diversa articolazione delle relazioni.Per quanto riguarda quindi gli specifici servizi interessanti il territorio calabrese, Ferrovie dello Stato ha fatto conoscere che con l’orario di dicembre 2009 l’offerta Eurostar Calabria-Roma è stata incrementata con l’introduzione di una nuova coppia di EurostarFast Lamezia Terme-Roma e viceversa, (ES 9368 e 9381). Tuttavia, gli indici di frequentazione registrati nel corso del 2010 sui suddetti treni, effettuati in regime di mercato senza alcuna contribuzione pubblica, sono risultati estremamente ridotti, mediamente inferiori al 30 per cento dei posti disponibili, con costi di produzione superiori ai ricavi da traffico.Ferrovie dello Stato fa sapere che dal 13 settembre 2010 la coppia di EurostarFast 9368-9381 Lamezia Terme-Roma (e viceversa) è stata soppressa alla luce di quanto considerato.Infine, Ferrovie dello Stato fa osservare come la relazione Calabria-Roma (e viceversa) sia comunque servita da tre coppie di treni Eurostar e da un’altra coppia di EurostarFast, per un totale di otto treni, a cui si aggiungono diversi altri collegamenti diretti giornalieri Intercity e Notte.

Noi di Ferrovie in Calabria, però, sentiamo il dovere di dare una risposta(in particolare alle frasi in rosso)...all'incompleta e fuorviante risposta del Ministero.

Primo punto: ci piacerebbe sapere in base a quali dati la domanda di trasporto da/per Torino, Milano e soprattutto Roma, è stata interessata da una contrazione sulla fascia Jonica. C'è stato un aumento di costi per le antenne? Può anche darsi sia vero, in particolare per quelle della tratta Roccella-Lamezia, costrette ad un'ulteriore manovra di inversione del locomotore a Catanzaro Lido, dopo l'apertura dell'inutile e disastrata variante passante per Germaneto. Sarebbe comunque interessante capire in cosa consistono questi elevati costi di gestione, visto che la soppressione delle antenne Joniche comunque non ha portato ad un taglio del personale di manovra nelle stazioni di Catanzaro Lido e Crotone. Per non parlare poi dei ridicoli autobus sostitutivi dei due Espressi da/per Roma e dell'IC Sila da Crotone: quelli sì che stanno viaggiando vuoti completamente, eppure nessuno pensa di sopprimerli...chissà perchè.

Offerta rimodulata e non diminuita? O per rimodulata si intende impiegare quasi venti ore per andare dalla Jonica sud a Torino Porta Nuova(anche se è già tanto che lo si possa fare!), o salire/scendere da un autobus a Lamezia Terme alle 5 del mattino o a mezzanotte, magari in pieno inverno?

Ed infine il soppresso ES* Fast Roma-Lamezia, a detta di Trenitalia risultato un fallimento. Più che normale, visto che il suddetto collegamento terminava la corsa a Lamezia dopo le 23, senza alcun collegamento Regionale in coincidenza verso la Jonica o la Tirrenica sud. In pratica era utilizzabile soltanto dagli abitanti di Paola, Lamezia e comprensorio o da chi aveva a disposizione un'auto per raggiungere lo Jonio o Vibo, Rosarno...

Stesso discorso in senso sud-nord: non era possibile raggiungere Lamezia in nessun modo nè dallo Jonio nè dalla Tirrenica Sud per poter usufruire del collegamento veloce.

E l'assurdità si ripete ancora: l'attuale Regionale Crotone-Lamezia arriva alla stazione Centrale pochi minuti dopo dalla partenza dell'ES* Fast Reggio-Roma! Per fortuna quest'ultimo avendo origine da Reggio ed avendo orari di arrivo/partenza più decenti, ha un buon riempimento anche senza Regionale da Crotone...la storia delle coincidenze inesistenti rimane comunque una presa in giro per i viaggiatori(anzi "i clienti", come ama chiamarli Trenitalia). Ovviamente per quanto riguarda i treni Regionali dovrebbe essere competenza della Regione provvedere ad organizzare gli orari in modo logico.

Insomma, piccoli particolari già triti e ritriti che vengono sempre occultati, che comunque noi di Ferrovie in Calabria non ci stancheremo mai di ripetere fino allo sfinimento.
L'ICN 763 in arrivo a Soverato a fine febbraio 2010...una delle ultime volte...

2 mar 2011

Emergenza maltempo: la situazione

Ormai dovremo farci l'abitudine: gli eventi alluvionali estremi stanno diventando sempre più frequenti, contrariamente a chi ancora sostiene che il sud Italia sia a rischio siccità cronica...

Solo Reggio Calabria, in questo autunno-inverno, ha subito ben quattro piccole alluvioni, e purtroppo quest'ultima volta un cittadino ha perso la vita.

Dopo il caos di ieri la situazione sta comunque tornando alla normalità: stamattina è stato riattivato(seppur con rallentamento) il binario dispari della Battipaglia-Reggio Calabria tra Bagnara e Villa San Giovanni, interessato da un'ennesima frana a Favazzina...sarebbe davvero ora di iniziare a pensare ad una variante in galleria, pena il totale crollo della sede ferroviaria nel giro di qualche anno.

Riattivata anche la Catanzaro Lido-Lamezia, interessata ieri da un allagamento della galleria subito dopo Marcellinara, lato Jonio. Durante le ore di interruzione è stato istituito un servizio di autobus sostitutivi, che comunque hanno avuto non pochi problemi di circolazione a causa di vari allagamenti e smottamenti sulle strade.

A breve dovrebbe essere riattivata la circolazione sulla Rosarno-Eccellente via Tropea, interrotta da ieri a causa della caduta di massi e fango sulla sede ferroviaria tra Zambrone e Parghelia. Anche tra queste due stazioni è stato istituito un servizio sostitutivo con autobus, in attesa del ripristino della circolazione dei treni.

Situazione ben più grave sulla Sibari-Taranto, dove a causa dell'esondazione del fiume Cavone, è interrotta la ferrovia tra Marconia e Scanzano Jonico. Al momento i treni sono sostuiti da autobus, nonostante i gravi disagi sulla SS106 anch'essa danneggiata dal maltempo, mentre sono in corso i lavori di ripristino della linea da parte di RFI.

In particolare non ci sono al momento tracce dell'ICN 787 Milano-Reggio Calabria, che stando ai comunicati delle FS dovrebbe essere limitato a Taranto, autosostituito fino a Sibari e di nuovo treno(con che materiale??) da Sibari fino a Reggio. Il 782 invece al momento risulta in orario, ma non è dato sapere che "fine farà" una volta giunto a Sibari: si spera che entro stasera la tratta interrotta venga riattivata.

Per quanto riguarda le Ferrovie della Calabria, per fortuna non si è registrato alcun danno alle infrastrutture: finalmente!


In questa fotografia di Pasqualino Placanica ci troviamo poco dopo la stazione di Reggio Calabria Centrale, lato Melito di Porto Salvo: verso la Jonica la circolazione non è stata per fortuna interrotta, in quanto l'acqua non ha superato il livello delle rotaie, almeno nei binari di corsa.

1 mar 2011

Esito sondaggio - 01/03/10

Ed eccoci giunti alla chiusura del nono sondaggio di Ferrovie in Calabria: questa volta l'argomento non riguarda esclusivamente la nostra Regione, ma può essere applicato un pò in generale per tutta Italia. In questi ultimi anni abbiamo assistitito al dilagare di vetture a salone anche per i treni a lunga percorrenza, ed è un trend non limitato solo alla nostra nazione. Le motivazioni fondamentalmente sono le seguenti: le varie imprese ferroviarie ritengono(a torto) che una carrozza a salone appaia più sicura per un viaggiatore, e soprattutto nella maggior parte dei casi in una vettura di tipo unificato X/Z/Y, con l'allestimento a salone si riescono a ricavare più posti rispetto ad una a scompartimenti. I vantaggi sarebbero quindi il minor numero di carrozze per ogni treno, e quindi un risparmio di personale.

Peccato che nella realtà dei fatti la maggior parte degli utenti dei treni a media/lunga percorrenza non preferisca le vetture a salone!

Per quanto possa essere insignificante il nostro piccolo sondaggio, notiamo che il 72% di voi preferisce le carrozze a scompartimenti, il 22% quelle a salone e per un 4% non ci sono sostanziali differenze tra un allestimento e l'altro.
Attualmente Trenitalia sta procedendo alla trasformazione delle carrozze Z e GC(sia a scompartimenti che a salone) in vetture per treni Eurostarcity, ovviamente salonizzate sia in prima che in seconda classe. Poco più di un centinaio di carrozze comunque verranno ristrutturate, mantenendo però l'allestimento a scompartimenti in attesa di future decisioni.

A questo punto, considerate le statistiche, sarebbe opportuno che Trenitalia rispettasse le preferenze della maggior parte dei viaggiatori: per fare un esempio, per i treni Eurostarcity si potrebbero mantenere gli scompartimenti solo in prima classe. In questo modo oltre ad "accontentare" chi non vuole viaggiare in un caotico salone, esisterebbe una reale differenza tra la prima e la seconda classe: attualmente entrambe sono a salone, e prenotare in prima classe altro non è che uno spreco di denaro. Per fare un semplice esempio: al giorno d'oggi è improponibile un viaggio da Reggio Calabria a Milano con l'IC periodico "Aspromonte", in quanto la sezione di seconda classe è composta da vetture ESCI!

Ovviamente il discorso "scompartimento sì, scompartimento no", vale solo per i treni a lunga percorrenza tradizionali, specialmente quelli notturni: è evidente come il salone sia insostituibile nei treni Regionali, specialmente quelli ad alta frequentazione, ed anche nei treni AV, dove alla fine il tempo viaggio è di gran lunga ridotto, rispetto agli IC/ESCI, anche sulle lunghe percorrenze.

Del resto i nostri discorsi non sono follia, visto che le SNCF, le OBB, le DB e via dicendo hanno salonizzato gran parte delle carrozze, ma hanno anche adottato soluzioni miste scompartimento/salone, o lasciato gli scompartimenti in prima classe.


La carrozza UIC-Z 61 83 29-90 783-5 nB ESCity in sosta a Reggio Calabria Centrale.

L'interno di uno scompartimento di una comodissima UIC-X face lift ex-prima classe, in composizione al defunto Espresso 911 Bari Centrale-Reggio Calabria Centrale via Roccella.
 
Il primo blog dedicato al trasporto ferroviario in Calabria...by Roberto Galati...email - msn: exp826@hotmail.it