Questo nuovo post sui festeggiamenti per i 150 anni dell'unità d'Italia lo dedicheremo ad una delle realtà ferroviarie regionali che più ci stanno a cuore: le Ferrovie Calabro Lucane, ed odierne Ferrovie della Calabria. Lo dedicheremo attraverso una breve cronaca dell'inaugurazione della defunta ferrovia Soverato-Chiaravalle, nel lontano 15 dicembre 1923. Il testo è tratto dal bellissimo libro, che ovviamente consigliamo vivamente di acquistare, "Dopo il fumo della vaporiera, c'era una volta il trenino a Chiaravalle..." , scritto da Padre Bernardino Gualtieri lo scorso anno. Ed ora spazio ai ricordi di un tempo in cui il valore sociale e culturale della ferrovia era ben diverso da quello odierno...
15 dicembre 1923
Non so che giorno fosse quel lontano 15 dicembre 1923, ma certamente sarà stato un giorno di festa grandissima in questo scorcio di Calabria che va da Soverato a Chiaravalle Centrale. Quel giorno, quel serpente di ferro che congiungeva questi due paesi, passando ai margini di Satriano, Gagliato, Argusto, Petrizzi, San Vito sullo Ionio, legando fra loro le valli e le colline, le fertili pianure e gli aspri sentieri, gli splendidi uliveti ai verdi castagni, e che aveva visto per anni migliaia di uomini lavorare a preparargli un letto, quel giorno dicevo, quel morto serpente di ferro si animava improvvisamente. Era il giorno in cui si inaugurava la Ferrovia della Calabro Lucana da Soverato a Chiaravalle. Per la prima volta un trenino partiva dalla stazione di Soverato. Pesante di tutto il personale in divisa, compresi i maggiorenti della Società, delle autorità civili, militari e religiose com'era di prammatica, di tanti privilegiati cittadini invitati alla cerimonia inaugurale, avrebbe compiuto quella passeggiata come a prendere possesso di ciò che sarebbe stato il suo dominio fino a Chiaravalle Centrale. Come al passaggio di un grande monarca, le folle a guardare e ad applaudire, e tanti senza voce ad ammirare la grande meraviglia che passava odorante di nuovo davanti ai loro occhi spalancati. Quel primo fischio lancinante della vaporiera, che cominciava a muoversi spinta da vapore a lungo compresso desideroso di libertà, era l'inno di gioia per una grande conquista. Quel fumo nero figlio del carbone bruciato avrebbe rappresentato la nuova luce di un progresso che si intravedeva vicino. Era lei, la vaporiera, incedendo con gli occhi luminosi, con i capelli al vento, con lo sguardo sicuro e sereno che avrebbe tagliato il nastro a Laganosa, a Satriano-Davoli. Avrebbe imboccato la prima galleria come un amante del mare in un tuffo profondo per riemergere orgoglioso aprendo gli occhi alla luce del sole. A Pietà avrebbe fatto per la prima volta una fermata di riposo e rifornimento, per sentirsi in forma a proseguire il suo viaggio. Altri nastri da tagliare a Petrizzi-Gagliato, a San Vito sullo Ionio, a Pirivoglia e l'ultimo a Chiaravalle Centrale. Lungo tutto il percorso avrebbe incontrato le Case Cantoniere ed i Caseli ad offrirle l'omaggio della loro fedeltà in un servizio diurno e notturno di una vigilanza attenta e continua. Le tante sbarre abbassate e le croci di S.Andrea erano la sua promessa che non avrebbe mai fatto male ad alcune. Dovunque gente a guardare ed applaudire, anche forestieri di Davoli, Centrache, Olivadi, Cenadi, Torre di Ruggiero, Cardinale, Argusto. Al suo passaggio quel giorno, 15 dicembre 1923, una forza misteriosa ed invisibile attraversava la natura e l'aria d'intorno.
Panoramica di Soverato negli anni '60, con in primo piano la stazione delle FCL e delle FS.
4 commenti:
cme sarebbe bello oggi vedere una inagurazione di una nuova linea delle fc.
Beh, ma se tutto andrà bene (...), vedremo l'inaugurazione del Pendolo...un domani!!! :(
Che poi diamine, qualcuno si è mai chiesto il perchè di "pendolo"???? E' una normale linea ferroviaria a scartamento ridotto con delle fermate lungo il percorso, percorsa da normali automotrici/autotreni diesel!!!Dove sta sto "pendolamento"????
Vabbè, ovviamente non si tratta del "pendolamento" tipo "Pendolino", ma credo che abbia la stessa etimologia di "pendolare", e l'analogia al "pendolo" sta credo con il fatto che - come i pendolari - farà avanti e indietro in modo continuo da Catanzaro a Germaneto e da Germaneto a Catanzaro... Questa comunque, ovviamente, è solo un'opinione personale...
Posta un commento