Pubblichiamo di seguito un articolo del nostro amico e collaboratore Luca Pisconti, a proposito della ricorrenza del deragliamento causato da una frana a Favazzina (frazione del comune di Scilla), dell'Espresso 895 Roma Termini - Reggio Calabria Centrale. Ad oggi, dopo ben 11 anni, il problema di dissesto idrogeologico non è stato ancora risolto, e persiste un lungo rallentamento a 10 km/h dall'ingresso fino all'uscita della fermata di Favazzina su entrambi i binari. Da tempo si parla della costruzione di una variante in galleria (con tanto di nuova fermata all'interno di essa!) per aggirare il vasto movimento franoso, ma al momento tutto tace.
Sono trascorsi 11 lunghi anni da quel’11 maggio 2001: era una giornata piovosa, un po' anomala per il mese antecedente l'arrivo dell'estate, e quella stessa mattina presso la stazione di Favazzina (frazione di Scilla) successe qualcosa.
Sono le 7.30 circa, quando l'Espresso 895 proveniente da Roma Termini e diretto a Reggio Calabria Centrale, trainato da una E
L'895 venne quasi colto di sorpresa,
Ben più gravi, invece, le conseguenze per il traffico ferroviario che per più di una settimana subì delle modifiche alla circolazione con alcuni treni soppressi ed altri deviati sulla linea Jonica: tale modifica comportò un aumento dei tempi di percorrenza con conseguenti ritardi.
L'incidente, però, passò quasi inosservato e successivamente venne chiuso nel solito dimenticatoio ma, il problema si è ripercosso negli anni successivi: infatti, il 31 marzo
RFI, accortasi della gravità della situazione, dispose i lavori di potenziamento della sede ferroviaria e la costruzione di una rete protettiva che impedisse la caduta di detriti sulla massicciata, il tutto condito da un rallentamento a
Tuttavia, il problema continua a persistere e con esso, persistono anche le tante domande che caratterizzano da sempre le strade ferrate della nostra Calabria: esempi concreti sono rappresentati dall'elettrificazione mai eseguita nelle tratte Sibari-Melito di Porto Salvo e Lamezia Terme Centrale-Catanzaro Lido (oggi interrotta per il crollo del ponte di Marcellinara dello scorso novembre, ndr), il regresso del servizio regionale (soprattutto per la tratta Catanzaro Lido-Sibari-Taranto), la progressiva soppressione di collegamenti a media/lunga percorrenza con Bari, Torino, Milano, Roma.
Ad oggi, nessuna di queste domande è stata accompagnata da risposte convincenti e concrete: si è fatto solo un po' di rumore, tante parole, pochi fatti. Solo nel
PANDORA'S TIMES parte CCLXXXV
1 mese fa
4 commenti:
senza dimenticare l'abbandono nel quale versano le stazioncine che potrebbero essere riutilizzate per la collettività. A scilla la sede è stata data al parco letterario Horcynus Orca ma è ancora chiusa.
Avevo intravisto infatti, a Scilla, che avevano dato il fabbricato viaggiatori ad un'associazione o qualcosa di similare!
Speriamo possa aprire al più presto, il comodato d'uso delle stazioni è fondamentale al giorno d'oggi per salvaguardare almeno un minimo aree ferroviarie che altrimenti sarebbero in preda all'abbandono ed al degrado totale!! :(
bell'articolo!
Bell'articolo complimenti. Peccato per l'abolizione dei treni notte da Roma tra l'altro sempre pieni! Da Milano ancora non ho visto il nuovo! Ormai la ferrovia obbliga i viaggiatori a spendere almeno il 300 percento in più per andare al sud prendendo gli Eurostar. E' una vergogna tra poco non si potrà più emigrare per cercare lavoro. Aggiungo che la tratta lamezia catanzaro è rotta da anni e anzicchè fare concerti dovrebbero metterla a posto i nostri cari dirigenti della m..... .
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