Gli ultimi rotabili ritrovati tra i rovi sono stati accantonati per 26 anni in una piccola rimessa dall'equilibrio precario, posta all'interno del dismesso cementificio di Catanzaro Sala, di proprietà dell'Italcementi. Si tratta due ormai antichissime locomotive elettriche ad accumulatori, che venivano utilizzate per manovrare i numerosi carri merci in arrivo e partenza dall'allora importante stabilimento. Era presente infatti un raccordo che si staccava dalla radice sud della stazione FS di Catanzaro Sala, che in sede propria (attraversando un piccolo ponte) si introduceva all'interno dell'area industriale. In realtà il cementificio non era servito solo dalla rete Statale: dal lato opposto rispetto al binario a scartamento ordinario, infatti, si raccordava anche un binario proveniente dall'adiacente linea a scartamento ridotto gestita all'epoca dalle Ferrovie Calabro-Lucane: in questo caso il binario si staccava in piena linea, qualche decina di metri dopo la stazione di Catanzaro Sala FCL. All'interno dello stabilimento, oltre al binario a scartamento ordinario con asta di manovra ed almeno due a scartamento ridotto, esisteva addirittura un tratto di binario a doppio scartamento a quattro rotaie! Abbiamo ricostruito, per quanto possibile, il piano dei binari del cementificio: in rosso il raccordo FS, in giallo quello FCL, con tratto a doppio scartamento con giallo interposto al rosso.
Tornando alle due locomotive, le informazioni in nostro possesso non sono purtroppo tantissime: le uniche certezze derivano dalle targhe dei costruttori: la locomotiva numero 2, quella di dimensioni più contenute, è stata costruita dalla famosa Carminati & Toselli, con equipaggiamento elettrico fornito dall'altrettanto conosciuto e storico "Tecnomasio Italiano Brown Boveri" (abbreviato TIBB) e batterie fornite dalla Tudor di Melzo.
La numero 1 invece, decisamente più grande, ha le stesse componenti elettriche della prima, ma è stata assemblata dalle Officine Meccaniche Savigliano, figurando con numero di fabbrica "36". Entrambe risalgono al 1929: sono quindi ancora più anziane dell'Emmina M1-37 del 1936!
Ma come mai questi piccoli gioielli d'epoca sono stati scoperti solo ora? La motivazione è semplice: le due locomotive sono state accantonate nel 1986 (o almeno lo supponiamo, visto che l'ultima data di caricamento delle batterie risale al 14 novembre dello stesso anno), all'interno di una rimessa ormai malconcia, come anticipato all'inizio del post. Già di per sé questo ricovero era difficilmente visibile, se non introducendosi all'interno del cementificio, ed era relativamente visibile soltanto transitando con i treni delle Ferrovie della Calabria. Visibile l'edificio, ma non le locomotive all'interno, ovviamente! Noi di Ferrovie in Calabria vogliamo prenderci un piccolo merito: siamo a conoscenza dell'esistenza dei due rotabili dal settembre 2010, a seguito di una "soffiata" di un grande amico appassionato, che le aveva intraviste dopo il disboscamento eseguito dalla ditta Francesco Ventura che stava sostituendo i binari sull'adiacente linea FC. Siamo riusciti a fotografarle, con non poca difficoltà, all'interno della rimessa: non pubblicheremo per adesso le immagini, per ovvi motivi.
Recentemente però è stato deciso dal Comune di Catanzaro di demolire l'enorme struttura, ormai inutilizzata, del vecchio cementificio: nei progetti dovrebbe essere riqualificata tutta l'area come parco cittadino. Ed ecco che durante i lavori di abbattimento dei fabbricati, spuntano le due anziane locomotive: trainate fuori dalla rimessa, si trovano ora ben in vista di fronte all'entrata principale del cementificio.
Immediatamente abbiamo inviato un appello al Comune di Catanzaro per evitare "gesti azzardati", come purtroppo vergognosamente avvenuto per l'ultima vettura tranviaria rimasta e per i carri freno della S.T.A.C. , oggi ridotti in mille pezzi irriconoscibili.
Questa volta sembra che la volontà di recuperare due simboli poco conosciuti della storia di Catanzaro sia forte: a seguito della nostra segnalazione è stato pubblicato un articolo su Catanzaro Informa nei giorni scorsi, mentre oggi era presente addirittura sul quotidiano Calabria Ora un appello del Consigliere comunale Sergio Costanzo affinché le locomotive vengano recuperate! Piena disponibilità e gentilezza anche da parte della società General Smontaggi che si occupa della demolizione dello stabilimento, e soprattutto dell'Italcementi , disposta a bonificare i due rotabili ed eventualmente trasferirli in luogo idoneo alla ristrutturazione, sempre all'interno di Catanzaro.
La sistemazione perfetta sarebbe sicuramente all'interno del futuro parco che nascerà dalle macerie del mitico cementificio di Catanzaro: riportarle a nuovo e monumentarle sarebbe il modo migliore per non dimenticare un pezzo di storia industriale del nostro Capoluogo!
Per ora non anticipiamo altro: quel che è certo è che qualcosa si sta muovendo...
seguiranno aggiornamenti!
Ecco alcune fotografie delle locomotive ad accumulatori scattate dall'esterno del cementificio: al momento per motivi di sicurezza e normative interne dell'Italcementi non è giustamente possibile fotografare sul posto i due rotabili, in attesa di nuove decisioni sul loro futuro.
Notevole la differenza di dimensioni dei due curiosi rotabili.
Vista "aerea" delle due locomotive: in primo piano si nota la rimessa all'interno della quale hanno soggiornato per 26 anni, e dove è presente ancora l'alimentatore per la ricarica degli accumulatori, oltre ad alcuni pezzi di ricambio.
Particolare della locomotiva n.2: notare sulla destra l'ultima data di caricamento delle batterie (che in entrambe le macchine si trovavano alloggiate all'interno dei due cassoni laterali alla cabina), risalente al 14 novembre 1986.
2 commenti:
Da quanto tempo li hanno mssi fuori? Vittorio mi aveva mandato delle foto due anni fa ma erano al chiuso :D
A me la comunicazione della demolizione del cementificio è stata data il 6 giugno..da gente che me l'ha comunicato appena scoperto.. quindi penso che siano fuori da quel giorno.. massimo dal 5..
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