Riportiamo quindi di seguito, quanto dichiarato dal Sindaco di Catanzaro:
“Il recupero della stazione di Catanzaro Sala, oggi ridotta ad un cumulo di rovine e diventata un potenziale pericolo di disastro ambientale, è un obiettivo primario della mia Amministrazione. Ma ciò non potrà avvenire sulla base di fumose ed astratte intese siglate in passato, né, soprattutto, sulla base di una frettolosa acquisizione in comodato d’uso dell’infrastruttura. Noi sosteniamo che la stazione di Sala è ancora di piena proprietà di Trenitalia che dovrà rispondere, anche penalmente, del vergognoso modo con cui è stata dismessa. Se ci sono ex amministratori che rivendicano la paternità di quell’operazione, è ovvio che sono consapevoli di condividere con Trenitalia la responsabilità di quanto accaduto. La denuncia di quanto è stato commesso a Catanzaro Sala nulla toglie alla nostra volontà di pervenire ad un recupero funzionale dell’infrastruttura. Ripeto: chiudere la stazione di Sala è stato un gravissimo errore ed altrettanto grave che questo sia avvenuto con l’assenso dell’Amministrazione comunale. Apriremo un contenzioso con Trenitalia sullo stato disastroso del bene, ma parallelamente avvieremo un confronto con la stessa azienda, con il Governo e con la Regione per individuare la soluzione più opportuna per fare rinascere la stazione. E’ appena il caso di ricordare che tutte le città europee si stanno dotando di moderni “passanti ferroviari”, ossia linee ferroviarie che attraversano il tessuto urbano, decongestionandolo dal traffico veicolare e riducendo al minimo gli impatti sul paesaggio. Passante che la città di Catanzaro ha avuto sin dal 1899, e che risulterebbe ancora ripristinabile tramite la riapertura della tratta FS dismessa nel 2008. I tecnici del settore mi dicono che la possibilità di raggiungere una città con treni a scartamento ordinario assume una forte rilevanza strategica, anche in riferimento a possibili futuri eventi calamitosi, come i terremoti. Si rammenti che all’indomani del terremoto in Abruzzo le FS inviarono presso la stazione di L’Aquila un convoglio di vetture cuccette per l’accoglienza di fortuna degli sfollati; stessa cosa dicasi per l’invio di mezzi di soccorso e dei generi di prima necessità. Il nostro obiettivo, una volta individuate le responsabilità del disastro di Sala, è l’istituzione di un tavolo tecnico con il Gruppo Fs, Ferrovie della Calabria, la società Sistemi Urbani, il Ministero dei Trasporti e la Regione Calabria allo scopo di riattivare la tratta Settingiano-Catanzaro sala (stazione che accoglierebbe su sede promiscua treni Fs e treni FdC) per la realizzazione di un sistema di trasporto integrato composto da tre hub ferroviari di accesso alla città (Catanzaro Lido-Germaneto-Settingiano/Martelletto). Detti hub rafforzerebbero enormemente il sistema ferroviario del Pendolo in via di appalto. Ci muoveremo quindi su obiettivi concreti e non su accordi e protocolli che sono stati sepolti dalla polvere negli uffici del Comune e di Trenitalia”.
Sicuramente le colpe della dismissione della stazione di Catanzaro Sala e del vecchio tracciato tra Catanzaro Lido e Settingiano non sono attribuibili a Trenitalia, come affermato dal Sindaco (Trenitalia è solo un'impresa di trasporto, al massimo si può additare RFI, gestore dell'infrastruttura!), ed inoltre sappiamo bene che il progetto di costruzione della nuova stazione di Germaneto e della variante risale addirittura alla fine degli anni '80, e già all'epoca si sapeva bene che il vecchio tratto sarebbe stato dismesso...come mai proprio ora, a danno compiuto, ci si rende conto del grave errore commesso?
Però, eccezion fatta per l'idea poco chiara sul doppio scartamento tra Catanzaro Lido e Settingiano (per portare i treni FC fino a dove?), l'idea del ripristino della vecchia tratta con le fermate di S.Maria di Catanzaro, Catanzaro Sala e Caraffa - Sarrottino con contemporaneo mantenimento della variante, non sarebbe completamente insensata. In questo modo infatti si potrebbero instradare sulla linea storica eventuali treni Regionali (e magari anche a lunga percorrenza...) da Reggio Calabria Centrale-Roccella Jonica verso Lamezia Terme Centrale, mentre sulla variante via Germaneto quelli provenienti da Sibari-Crotone, evitando per entrambi i collegamenti i cambi di banco a Catanzaro Lido. Studiando a dovere gli orari, sarebbe possibile far effettuare l'incrocio dei Reggio - Roccella - Lamezia e dei Sibari - Crotone - Lamezia a Catanzaro Lido, permettendo così l'interscambio per chi dovesse proseguire verso destinazioni diverse. In seguito dedicheremo un post specifico a questa proposta: è il momento ora dei ricordi, con questa fotografia (che purtroppo risente della non eccelsa qualità di scatto di molte fotocamere dell'epoca...) dell'amico Luigi Longo, risalente alla lontana estate del 1990. Una ALn668 serie 1000 sta entrando alla stazione di Catanzaro Sala, proveniente da Catanzaro Lido: si notano i due tronchini e l'asta di manovra dello scalo merci FS, ancora perfettamente mantenuti sgombri da erbacce e rovi. Del resto mancavano ancora ben 8 anni alla chiusura della delegazione Omniaexpress/Istituto Nazionale Trasporti...
Nei pressi del binario a 950 mm delle Ferrovie Calabro Lucane (che proprio nel 1990 si scindevano in "Ferrovie della Calabria" e "Ferrovie Appulo Lucane") sono visibili anche alcuni carri chiusi di tipo Fma, sull'asta di manovra che dava accesso al raccordo verso il cementificio, all'epoca già dismesso da alcuni anni.
Chiudiamo il post con questa emblematica sequenza di fotografie scattate all'ingresso della Sala Dirigenti Movimento in vari periodi, dal 2008 ad oggi...non crediamo servano altre parole.
2 maggio 2008, mancava un mese e tredici giorni alla chiusura di Catanzaro Sala e del vecchio tratto di linea. Notare la bicicletta del manovratore (attualmente utilizzata a Lido), con il contenitore per trasportare le chiavi degli scambi, tutti manuali...
Gennaio 2009, sette mesi dopo la chiusura: quasi sigillato l'ingresso della sala DM e scomparso il telefono pubblico (ritirato probabilmente dalla Telecom stessa, vista ovviamente l'inutilità). Iniziano a comparire i primi graffiti invasivi. Sparito il vaso con la pianta.
10 giugno 2012, a quasi 4 anni esatti dalla chiusura, ecco in quali condizioni versa la stazione...i graffiti la fanno da padrone (ma in questo caso sono ovviamente il meno peggio), sono stati divelti i tombini dai quali sono stati sfilati i cavi di rame, scomparse le campanelle Leopolder e l'unità esterna del condizionatore...
...come andrà a finire? Continuerà l'abbandono? Torneranno i treni? Diventerà la nuova autostazione di Catanzaro? Ai posteri l'ardua sentenza!
2 commenti:
NON RASSEGNAMOCI AL DEGRADO!!!!
Robè, la prossima settimana ti mando una foto del 2005. Preparati a piangere :)
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