Dati per soppressi e "resuscitati" nel giro di quattro giorni: questo il destino, per adesso abbastanza roseo, dei seguenti treni:
- Regionale Veloce 2426 Cosenza (5:45) - Napoli Centrale (10:32);
- RV 2432 Cosenza (14:50) - Napoli Centrale (19:30);
- RV 2436 Cosenza (18:25) - Napoli Centrale (22:55);
- RV 3714 Paola (11:40) - Sapri (12:52);
- RV 2430 Paola (12:53) - Napoli Centrale (17:17);
- R 12694 Paola (9:30) - Sapri (10:50);
- R 12699 Sapri (14:30) - Paola (15:50);
- RV 2435 Napoli Centrale (19:11) - Cosenza (23:32);
- RV 2429 Napoli Centrale (12:56) - Cosenza (17:30);
- RV 2427 Napoli Centrale (8:30) - Cosenza (13:15);
- RV 3449 Salerno (5:50) - Paola (9:00);
- RV 2425 Napoli Centrale (6:32) - Paola (10:45).
Si tratta dei fondamentali servizi ex Interregionali che da sempre hanno collegato direttamente la Calabria del nord (con origine e destinazione Paola e Cosenza), con il versante tirrenico della Basilicata e la Campania: fino a dicembre 2008 era presente anche un collegamento Regionale diretto tra Reggio Calabria Centrale e Napoli Centrale con partenza al mattino dallo Stretto e nel pomeriggio dal capoluogo campano. Attualmente dalla tirrenica sud l'unico collegamento diretto a tariffa regionale con la Campania è la coppia 3676/2433 Reggio Calabria Centrale - Sapri e ritorno. Ricordiamo che negli anni '90 è addirittura esistito un Diretto Cosenza - Roma Termini e vv, effettuato con vetture MDVC/MDVE!
Un diretto Roma - Paola effettuato con carrozze Medie Distanze, nel maggio del 1993.
Nelle scorse settimane, a causa delle disastrose condizioni finanziarie della Regione Campania, Basilicata e soprattutto Calabria, si è arrivati molto vicini alla soppressione di questi servizi che sarebbe avvenuta a partire dal 9 settembre. In realtà le soppressioni avrebbero interessato soltanto il tratto "calabro-lucano", visto che i treni sarebbero stati tutti limitati al tratto Napoli Centrale/Salerno - Sapri.
Per evitare il taglio, sembra che l'Assessore ai Trasporti della Regione Calabria Luigi Fedele, che immediatamente si è attivato con il suo omologo campano Sergio Vetrella per trovare una soluzione, si sia appellato ad un accordo risalente al 1998 ed ancora in vigore, che impegna la Regione Campania a mantenere i servizi ex interregionali con Basilicata e Calabria, anche grazie ad un apposito finanziamento nazionale. Accordo che è stato parzialmente adeguato agli attuali problemi economici che attanagliano le regioni in questione: infatti continueranno ad essere finanziati dalla Regione Campania quattro coppie di treni, mentre altre due verranno finanziate dalla Basilicata e dalla Calabria, che spenderà circa 700 mila Euro (anche se non è ben chiaro fino a quale periodo tali fondi copriranno i costi di effettuazione...probabilmente dicembre, fino al cambio d'orario?).
Una composizione di vetture Piano Ribassato ristrutturate della DTR Campania, in partenza da Cosenza Vaglio Lise per Napoli Centrale.
Una buona notizia quindi, che non sappiamo però quanto potrà durare. Nel frattempo infatti le condizioni economiche generali si stanno avvitando un po' in tutta Italia, ed in particolare nelle regioni del sud: a proposito di Campania, infatti, pare che l'inconcepibile chiusura del nodo ferroviario di Avellino prevista per giorno 9 (con taglio delle linee per Benevento e Mercato S.Severino, dopo la soppressione della tratta per Rocchetta S.Antonio), sia stata una scelta obbligata per mantenere inalterato il servizio sulle tratte fondamentali e ad alta frequentazione, compresi i Regionali Veloci da/per la Calabria.
Situazione sempre più paradossale anche nella nostra Regione, dove come avevamo anticipato in questo post, continua ad essere concreto il rischio di annullamento totale del residuo servizio ferroviario sulla Jonica e riduzione di quello sulla Tirrenica dal cambio d'orario di dicembre, a causa della totale assenza di fondi regionali...
E dove gli autobus circolano già, come sulla Catanzaro Lido - Lamezia Terme Centrale, i poveri viaggiatori devono anche attrezzarsi a far partire a spinta i vecchi pullman sostitutivi, degni soltanto di un'esposizione museale. Quanto manca ancora per toccare il fondo?
3 commenti:
guarda tu per che cosa si deve lottare!!!
il paradosso, si paga il biglietto per spingere il bus sostitutivo davvero disastroso, allora con il cambio d'orario c'è da aspettarsi il peggio.
Sembrerebbe che nei pressi del ponte di Marcellinara qualcosa si stia muovendo...non ci sono più i binari appesi nel vuoto.
Speriamo finisca presto questo calvario! :(
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