Si è tenuta ieri a Crotone, sul piazzale antistante la stazione ferroviaria, l'annuale commemorazione delle 12 vittime del terribile disastro ferroviario verificatosi tra le stazioni di Crotone ed Isola Capo Rizzuto, il 16 novembre di 23 anni fa.
Una tragica fatalità provocata purtroppo da un malinteso tra il personale di stazione, e quello di macchina del treno Locale 8437 Cariati - Catanzaro Lido: ci trovavamo in piena epoca di applicazione e sperimentazione del moderno "CTC", il sistema di Comando del Traffico Centralizzato con Blocco Conta Assi, e gestito da un Dirigente Centrale Operativo. Quel sistema, all'epoca fonte di continue avarie e "mali di giovinezza", che sarebbe diventato una costante su quasi tutte le linee ferroviarie italiane, Jonica compresa, ed avrebbe dato il via all'impresenziamento di massa di migliaia di stazioni ferroviarie in tutto il territorio nazionale. Quel giorno, proprio a causa di un guasto agli impianti ancora in via di sperimentazione, si tornò alla classica gestione con giunto telefonico tra i capi stazione dei vari impianti.
Perchè il macchinista del Locale 8437 non abbia atteso il via libera da parte del Capostazione, previa comunicazione con l'impianto di Isola Capo Rizzuto, probabilmente nessuno lo saprà mai. La doppia di ALn668 da Cariati lasciava così la stazione di Crotone, negli stessi istanti in cui il Locale 12706 Catanzaro Lido - Taranto, composto dalla D445 1008 in testa ad alcune vetture di tipo antiquato 1959 e 1946T, partiva da Isola di Capo Rizzuto. Invano un manovratore tentò di inseguire in stazione a Crotone le due agili automotrici, tentanto di aprire la condotta dell'aria per provocare la frenatura. Il Capostazione, che dopo l'incidente venne ritrovato sotto choc nelle campagne crotonesi, tentò addirittura di inseguire in auto il treno lungo la SS 106, ma nulla servì ad evitare il disastro. Poco dopo le 13:20 avveniva il terribile schianto, nei pressi del PL al km 237+322. La pesante D445 in testa ad una notevole composizione e lanciata attorno ai 100 km/h, distrugge praticamente tutta l'automotrice di testa del Locale Cariati - Catanzaro Lido, per poi prendere fuoco.
Nel tragico incidente, perdono la vita i macchinisti Angelo Giuffrè e Salvatore Bruno, il Capo Treno Antonio Sorrenti, che riuscì a salvare la vita a non pochi viaggiatori avvisandoli di correre verso la coda del convoglio di automotrici, e 9 viaggiatori: Antonella Serventi, Carmelina Pistoia, Delia Sozzi, Emma Gagliardi, Franca Cefalà, Loredana Gentile, Mirella Cavalli, Rita Angela Geracitano, Rosanna Perri, originari di Catanzaro, Badolato e Melissa. Pur non essendoci vittime crotonesi, il giorno dopo la città si ferma a lutto: si tengono i funerali, ai quali partecipano tutte le maggiori autorità regionali in carica all'epoca.
A seguito della tragedia, lo Stato italiano promette in un certo senso di "risarcire" la fascia Jonica, potenziando il trasporto ferroviario passeggeri e merci: risale infatti proprio all'inizio degli anni '90, la costruzione dello scalo intermodale di Crotone, che ad oggi giace purtroppo in completo abbandono, dopo anni di intenso traffico di treni per trasporto barbabietole e prodotti granulari...
All'epoca per giorni i TG regionali e nazionali diedero ampio spazio a quello che fu uno dei più gravi disastri ferroviari italiani: ecco il video tratto dal TG di Telespazio, del 17 novembre 1989:
Tornando al 2012, la commemorazione tenutasi nella tarda mattinata di ieri, è stata organizzata dalla virtuosa sede crotonese dell'associazione nazionale Italia Nostra, gestita da Teresa Liguori: grande collaborazione anche da parte del comune di Crotone, rappresentato dal vice sindaco Teresa Cortese e dall'assessore alla viabilità Francesco Stabile. Presente anche l'ing. Francesco Domenico Rechichi di RFI, del compartimento di Reggio Calabria.
Alla presenza delle personalità sopra citate, di Emilio Gentile, zio di Loredana Gentile e di Franco e Maria Amelio, marito e figlia di Carmelina Pistoia, tutti e tre parenti di due delle vittime, è stata scoperta una targa, e la Piazza Stazione è stata intitolata "Piazza 16 novembre 1989".
Non potevamo ovviamente mancare noi di Ferrovie in Calabria, con intervista a Francesco Lazzaro, da parte della televisione CalabriaUno TV: il servizio è visibile al seguente link, e l'intervista si trova attorno al minuto 13: http://www.calabriauno.com/index.php?page=start
La commemorazione di tale tragico evento ed il ricordo delle vittime, non poteva comunque non essere caratterizzata da un fondo di protesta sulla disastrosa situazione del trasporto ferroviario sullo Jonio: alla luce dei nuovi tagli previsti dal cambio d'orario di dicembre (soppressione totale del servizio ferroviario regionale tra Sibari e Metaponto, che verrà solo in parte autosostituito), si è chiesto ancora una volta, a gran voce, di ribellarsi e di battersi in ogni modo per evitare la totale chiusura dell'intero tratto da Metaponto a Melito di Porto Salvo: un'eventualità che fino a poco tempo fa sembrava assolutamente remota, e che purtroppo si sta lentamente concretizzando, nel solito silenzio praticamente totale della politica calabrese, se si escludono le solite poche voci fuori dal coro. Crediamo però non sia questo il post su cui discutere su una vicenda vergognosa che purtroppo va avanti ormai da anni.
Concludiamo con un'insolita ed in un certo senso un po' inquietante coincidenza: nella giornata di ieri, il Regionale 3744 da Reggio Calabria Centrale a Catanzaro Lido, investiva nei pressi di Soverato alcuni rami caduti sulla sede ferroviaria a causa del maltempo: a causa di probabili lievi danni all'automotrice, il treno è stato soppresso dalla stazione di Soverato, ed inviato a Catanzaro Lido qualche ora più tardi. Per questa motivazione, l'automotrice del Regionale 3727 da Metaponto, sulla quale ha viaggiato da Crotone a Catanzaro Lido la "delegazione di Ferrovie in Calabria" e che tra l'altro riprende la traccia dell'8437 dell'incidente (sensazione un po' strana viaggiare più o meno sullo stesso treno e sullo stesso materiale, proprio quello stesso giorno, dopo 23 anni...), è stata utilizzata per effettuare il Regionale 3745 Catanzaro Lido - Reggio Calabria Centrale: questo a causa del mancato arrivo dell'ALn668 del 3744, bloccata a Soverato, che da turno dovrebbe rientrare a Reggio proprio con il 3745. Evento più unico che raro, e nella casualità, anche doppiamente simbolico: l'automotrice del 3727 è partita da Metaponto ed è arrivata a Reggio Calabria Centrale, ricreando così, almeno per un giorno, una sorta di collegamento diretto, che nella triste giornata di ieri ha simbolicamente unito quasi tutta la linea Jonica ed i centri attraversati, da nord a sud. Quella linea Jonica che ormai da anni è stata letteralmente "fatta a pezzi", sopprimendo tutti i collegamenti diretti tra i capilinea di Reggio Calabria, Catanzaro Lido e Taranto, e riducendo sempre più gli ormai pochi treni regionali rimasti. Un triste destino per una ferrovia, un tempo considerata direttrice nazionale, che non ha mai avuto lo sviluppo che merita...
Un momento dell'incontro, di fronte la stazione di Crotone |
Foto di gruppo con Teresa Liguori, soci di ItaliaNostra e Ferrovie in Calabria |
Il momento della scopertura della targa, da parte di Maria Amelio, figlia di Carmelina Pistoia, una delle vittime dell'incidente: nel 1989 aveva poco più di un anno... |
Scansione dell'articolo dedicato all'incidente di Crotone, pubblicato sulla rivista dei macchinisti "Ancora in Marcia!". Documento tratto da www.macchinistisicuri.info |
2 commenti:
ragazzi a distanza di 23 dopo numerose promesse di potenziamento per rendere la jonica una ferrovia competitiva, anziché andare avanti siamo tornati indietro ne è la prova la sostituzione dei servizi sibari metaponto e l'uso bistratto della parte più a sud.
Infatti...l'unica differenza è che oggi, a differenza di qualche anno fa, se ne sta parlando molto di più ed a tutti i livelli, sia regionali che nazionali! Esistono movimenti, class action e gruppi vari che 3 o 4 anni fa non avremmo neanche immaginato...quello che manca è solo l'interesse della politica, ma credo che se si riuscisse a riunire tutto questo malcontento in un unico grande movimento, beh, forse le cose cambierebbero...magari non tantissimo, ma di certo cambierebbero! Speriamo bene...sono anni che ormai andiamo avanti di speranza, ed ora che c'è la possibilità di far qualcosa, non bisogna perdere l'occasione ed aspettare che cali di nuovo l'attenzione!
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