Nel precedente appuntamento di agosto con la Foto dal Passato, avevamo dato un'occhiata alla pittoresca ferrovia che ancora allietava la vista degli appassionati, nell'ormai lontano 1995. In questo mese di settembre invece torneremo indietro di ancora dieci anni, arrivando quindi al 1985, lungo la ferrovia Jonica Sud. Tenetevi forte, perchè simili fotografie molto difficilmente sono e saranno reperibili online! Ringraziamo quindi anticipatamente il nostro amico e collaboratore Marcello Lapenna, autore degli scatti, ed autore di alcuni bellissimi modelli e diorami in tema FCL.
La prima immagine è stata scattata a Siderno: nel 1985 il traffico merci era un punto di forza dell'impianto jonico, al punto da rendere necessaria addirittura la presenza di un automotore 216 (in particolare l'unità 0021), utilizzato per le manovre di composizione/scarto dei carri, e per l'inoltro degli stessi nel vicino raccordo (ancora oggi parzialmente visibile) utilizzato dalla segheria Commisso, per la ricezione e l'invio di legname. Molto probabilmente pochi appassionati ne saranno a conoscenza, ed in realtà anche noi di Ferrovie in Calabria siamo rimasti stupiti nel constatare come la gestione merci di Siderno non fosse basata sulla semplice ricezione ed invio di carri singoli, magari saltuario come nella maggior parte degli impianti piccoli e medi della linea Jonica, bensì su un traffico pressochè costante e di notevoli volumi! Subito dietro il piccolo 216, si può notare infatti un carro a carrelli tipo Rgs carico di pannelli in legno già lavorati (provenienti o destinati sicuramente alla vicina segheria sopracitata), tre all'epoca nuovissimi carri chiusi Gbs/Gbhs, e due carri F in coda, utilizzati probabilmente per il trasporto di collettame/alimentari/tabacchi. L'osservatore più attento non può però lasciarsi sfuggire il "Sogliolone", forse accantonato in quanto sostituito dall'allora moderno 216, che si intravede al termine della teoria di carri. Si trattava probabilmente di un automotore delle serie 210 o 211, appartenente alla famosa famiglia delle "Sogliole", così denominata a causa della forma schiacciata e compressa della cabina di guida, e del locomotore stesso. In ogni caso non è però da escludere la possibilità che si trattasse di una locomotiva non FS, utilizzata magari dalla stessa impresa Commisso per la manovra autonoma dei carri.
Non siamo totalmente certi di ciò, ma il piazzale completamente asfaltato, potrebbe essere un indizio sulla presenza, almeno all'epoca, di un servizio di carrellamento stradale dei vagoni. I più vicini impianti abilitati a tale servizio, infatti, erano soltanto Reggio Calabria Centrale e Catanzaro Lido: Siderno, trovandosi più o meno a metà strada tra le due stazioni capolinea, molto probabilmente era stata individuata come centro intermedio abilitato al trasporto su gomma dei carri, da destinare ad attività industriali e commerciali non vicinissime alla ferrovia. Inaspettatamente, quindi, esisteva una sorta di "mini scalo intermodale" in piena locride...un impianto sopravvissuto fino alla seconda metà degli anni '90 (non superando comunque gli anni 1998-1999), grazie ad alcuni traffici periodici di acqua minerale trasportata con carri chiusi. Sono le ultime testimonianze in nostro possesso, mancandoci purtroppo una data certa di cessazione del servizio.
Il 216 0021 in sosta nello scalo merci di Siderno... |
Per completezza, pubblichiamo anche una pagina della composizione ed impostazione treni merci effettuanti servizio sulla Catanzaro Lido - Reggio Calabria Centrale, e risalente al 1987, soli due anni dopo lo scatto della fotografia a Siderno da parte di Marcello: questo raro documento ci è stato invece inviato dall'amico Eugenio Bifarelli. Oltre ai due treni merci Omnibus (al giorno d'oggi l'Omnibus sarebbe probabilmente classificato come Merci Terminale) e Diretto tra Soverato e Catanzaro Lido e viceversa, notiamo anche il quasi incredibile Omnibus 58780 Bovalino (9.31) - Roccella Jonica (11.41), che distribuiva carri merci a Locri, Siderno e Gioiosa Jonica, impostato con locomotore D341 ed effettuato il martedì, il giovedì ed il sabato. Piccoli pezzi di storia di una ferrovia ed in generale di un'epoca completamente diversa da quella odierna, nel bene e nel male. Nel 2013, probabilmente, neppure un fermodellista sul proprio plastico, prenderebbe in considerazione, per gioco, un simile servizio merci così capillare, definito nella realtà come eccessivamente costoso, antiquato e non più al passo con i tempi. Probabilmente non sapremo mai se tutto ciò corrispondeva a verità, o la solita lobby italica della gomma, ha preferito diffondere tale versione dei fatti, a proprio beneficio. Chissà...
La seconda fotografia, scattata questa volta a Bovalino, non è sicuramente da meno: ci spostiamo dal traffico merci a quello viaggiatori, con una a dir poco sconcertante composizione di addirittura 5 carrozze MDVE, presenza effimera sulla Jonica, e probabilmente un bagagliaio in coda, trainata dalla D445 1009, ancora dotata di vetri frontali curvi! Un vero e proprio spettacolo ferroviario, simbolo di una ferrovia Jonica che oggi tutti stentiamo a riconoscere, ridotta a triste linea di interesse locale, monopolio delle ALn668 su tutti i treni Regionali, ad eccezione (o quasi...) del misero InterCity Reggio Calabria Centrale - Taranto, istituito lo scorso giugno. Il convoglio immortalato, considerando la posizione della luce del sole, appena sorto, era molto probabilmente il Rapido Reggio Calabria Marittima - Bari Centrale, antesignano del famoso e rimpianto InterCity 695-698 "Pitagora". Per un breve periodo infatti tale collegamento venne effettuato proprio con le allora recenti carrozze MDVE, che secondo i progetti anni '80 delle Ferrovie dello Stato, oltre al traffico locale a media percorrenza, sarebbero state assegnate anche ai treni InterCity di livello "inferiore". Si trattò ovviamente di una sola parentesi: dopo non oltre due anni, le MDVE vennero relegate assieme alle "cugine" MDVC ai treni locali, ed il nostro Rapido che dal 1988 diventava InterCity, passò alle ben più adeguate vetture UIC-X ed UIC-Z...fino alla soppressione del 2006, dal dicembre 2003 snaturato a causa della deviazione via Lamezia Terme - San Lucido - Sibari, dopo aver abbandonato il percorso via Roccella - Catanzaro Lido. Fu l'inizio della fine dei servizi a lunga percorrenza sulla Jonica, ma in un momento in cui forse il totale abbandono si sarebbe potuto evitare, nessuno e ne rese conto...
1 commento:
Il treno fermo a Bovalino è l'Espresso 550 Reggio CM-Bari :)
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