Dopo due mesi dalla pubblicazione dell'insensata e mal indirizzata accusa della CGIL nei confronti di Trenitalia, sul taglio estivo di alcuni treni Regionali sulla linea Tirrenica, ci ritroviamo punto e da capo.
Il rischio di definitiva soppressione di ben 14 convogli all'interno del territorio calabrese a partire dallo scorso lunedì 9 settembre, in realtà parzialmente rientrato, è stato infatti il pretesto per nuovi attacchi mediatici provenienti stavolta dalla Regione Calabria e da alcuni politici vicini ad essa. In questo post saremo più diretti del solito: attenzione alla vera e propria disinformazione in corso in questi giorni, che punta il dito verso Trenitalia, azienda del Gruppo Ferrovie dello Stato, che effettua trasporti su rotaia a mercato (cioè non finanziati e sostenuti da enti pubblici in quanto redditizi e capaci di auto-finanziarsi attraverso la vendita dei biglietti), e soprattutto trasporti su rotaia a lunga percorrenza, regionali, suburbani e metropolitani, che vengono mantenuti economicamente sia attraverso la vendita dei biglietti, e sia in particolare dal finanziamento pubblico dello Stato (per quanto riguarda i treni InterCity, InterCity Notte ed alcuni Regionali Veloci interessanti regioni a statuto speciale) e dal finanziamento delle Regioni, per quanto riguarda i collegamenti prettamente locali a breve/media distanza e metropolitani. Così come avviene quindi in tutta Italia, l'ente pubblico "Regione" (ed in qualche caso anche "Provincia" e "Comune"), contribuisce in maggioranza al mantenimento delle spese di gestione di un servizio ferroviario, sia per quanto riguarda l'effettuazione dei treni con relativi orari, frequenze e numero di posti offerti, e sia per quanto riguarda l'acquisto stesso di nuovi convogli.
Ribadiamo ancora una volta, perciò, che Regioni come Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Toscana (e non di meno la Sardegna e la Puglia!) negli ultimi anni hanno pesantemente investito - e continuano ad investire, nonostante la crisi economica - sul trasporto locale su rotaia. Vedasi gli addirittura 80 complessi TSR (Treno Servizio Regionale) costruiti dalla Ansaldo-Breda, acquistati dalla Lombardia per migliorare ed incrementare il servizio regionale gestito dall'azienda Trenord, o i 5 ATR 365 di costruzione spagnola della Regione Sardegna, che effettueranno i servizi veloci all'interno dell'isola. E potremmo continuare con decine di simili esempi. Non dimentichiamo, inoltre, che nel resto d'Italia, esistono uffici regionali preposti, che in collaborazione con la/le azienda/e (non obbligatoriamente una sola...e non obbligatoriamente Trenitalia!) che gestiscono il servizio ferroviario all'interno del territorio, studiano i flussi dei viaggiatori e organizzano il servizio di trasporto pubblico sia ferroviario che su gomma, puntando all'integrazione tra i due vettori e quindi alla maggiore fruibilità da parte dei cittadini.
Anche in Calabria tale organo esiste, in realtà in modo decisamente precario e poco definito, ma è letteralmente bloccato o lavora esclusivamente per evitare la perdita di determinati privilegi di qualche azienda privata...ovviamente non ferroviaria.
Inoltre ci è stata assolutamente evidente anche l'incapacità nello stilare un semplice orario ferroviario regionale: non si tratta quindi di solo "non volere", ma addirittura di "non potere" a causa di scarsissima conoscenza delle dinamiche di funzionamento del trasporto su rotaia!
Questo insieme di problematiche, unito all'interesse esclusivo verso il trasporto su gomma negli anni ante-crisi economica, ha portato quindi a tale situazione di stallo, in cui letteralmente non si può essere certi della continuità dei servizi da un mese all'altro.
All'interno dell'area news del sito della Regione Calabria, giorno 9 settembre venivano pubblicate le seguenti dichiarazioni dell'Assessore Fedele:
"Il sistema regionale dei trasporti – ha dichiarato l’assessore Fedele - patisce le stesse sofferenze delle altre regioni, addirittura ci sono anche realtà con maggiori difficoltà. Purtroppo le ristrettezze economiche ed i tagli dei trasferimenti statali operati dai vari governi che si sono alternati negli ultimi periodi hanno ulteriormente aggravato la situazione. Oggi non è più possibile utilizzare fondi regionali per colmare la mancanza di quelli nazionali ed i vincoli imposti dal rispetto del patto di stabilità limitano ulteriormente la possibilità di effettuare i pagamenti.
Con i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl, con i quali ho un rapporto basato sul confronto e sul dialogo ed a cui chiedo sempre di avanzare proposte – sottolinea Fedele - abbiamo discusso delle varie problematiche del settore. In primis, ci siamo confrontati sulla mancanza di fondi regionali per le mensilità di ottobre, novembre e dicembre: si tratta di circa 30 milioni che avevamo ottenuto dopo una serrata interlocuzione con il governo nazionale con l'approvazione alla Camera di un emendamento molto importante che, nostro malgrado, è stato successivamente respinto al Senato.
Adesso siamo tornati alla carica con il Ministero dell'Economia ed è stato individuato un percorso che ci auguriamo vada a buon fine e sia realmente risolutivo. Un altro aspetto fondamentale, oggetto di discussione, è stato quello relativo alla soppressione di alcuni treni da parte delle Ferrovie dello Stato.
È vero che ci sono stati dei tagli - prosegue l’assessore ai trasporti Fedele - ma molto inferiori rispetto a quanto pubblicato dalla stampa perché non abbiamo accettato le scelte unilaterali di Trenitalia. Posso assicurare che in questa fase non ci sarà nessun taglio sulla fascia jonica. Inoltre stiamo dialogando con il governo nazionale perché ci supporti e stimoli Trenitalia ad interessarsi maggiormente della Calabria: mi riferisco non solo alle corse ma anche all'ammodernamento ed al rinnovo del materiale rotabile, così come per i treni a lunga percorrenza stiamo dialogando con Rfi per colmare il gap accumulato in questi anni.
C'è un grande impegno anche da parte del Presidente Scopelliti e non escludo importanti novità positive in tempi brevi. I sindacati ci stanno sostenendo e vogliamo continuare a portare avanti battaglie per migliorare il sistema dei trasporti nonostante la carenza di risorse, ma credo sia utile e doveroso evidenziare anche i tanti risultati positivi. Mi riferisco, in particolare, alla vicenda di Ferrovie della Calabria che la Regione si è accollata nonostante i 100 milioni di debiti risolvendo definitivamente un problema molto complesso, al contrario di altre realtà che hanno lasciato fallire queste aziende.
Ritengo, quindi, - conclude l’assessore Fedele - che questa classe dirigente stia fornendo risposte importanti e le enormi difficoltà del settore non solo non ci scoraggiano, ma ci stimolano ad andare avanti con ancora maggiore determinazione".
Giorno 10 settembre Fedele risponde invece alla replica di Trenitalia:
L’assessore regionale ai trasporti Luigi Fedele replica alla nota diramata da Trenitalia sugli annunciati tagli al servizio ferroviario regionale.
“È vero quanto sostiene Trenitalia quando afferma che è la Regione, nella sua veste di committente e finanziatore del servizio, a stabilire consistenza e caratteristiche dell’offerta. Allo stesso modo è vero che Trenitalia vanta dei crediti dalla Regione in merito ai quali è già stato messo in atto un piano affinché siano onorati in tempi brevi ed è stato fissato per lunedì 16 settembre un incontro tra i tecnici del Bilancio, dei Trasporti, e di Trenitalia. Inoltre è vero che stiamo valutando, sempre insieme a Trenitalia, la riorganizzazione e la razionalizzazione di alcuni servizi poiché le risorse a disposizione sono diminuite.
Ma è assolutamente falso, e non temo di essere smentito, che la recente decisione di Trenitalia di cancellare alcune corse sia stata in qualche modo condivisa con la Regione. Tant’è che i treni, come previsto, dal giorno 9 settembre non sono stati soppressi ed in data odierna è stata inviata una nota ufficiale a Trenitalia con un invito perentorio a non procedere alla cancellazione sulla fascia ionica. Trenitalia pensi ad equiparare, anche sul piano dei servizi offerti, la Calabria alle altre regioni del Paese, evitando di scaricare sulla Regione le sue responsabilità”.
Fedele ammette quindi le gravissime mancanze della Regione Calabria, per un insieme di concause quali errori passati (ed aggiungeremmo, anche presenti...) e crisi economica, ma continua a ribadire che la scelta di Trenitalia non è stata concordata con la Regione. A tal proposito, i quesiti che sarebbe interessante porre al nostro Assessore, sono fondamentalmente due:
1) Trenitalia quale interesse avrebbe nel penalizzare "gratuitamente" una Regione piuttosto che un'altra? Dubitiamo fortemente si tratti di scelte non supportate da una qualche motivazione tecnica: la realtà è ben diversa, visto che il rischio taglio è dato dalla cronica mancanza di materiale rotabile all'interno dei depositi calabri...materiale che è rappresentato in gran parte dalle ormai anziane automotrici diesel ALn668, che nonostante gli oltre 30 anni di servizio ed i continui fermi per guasto, continuano a garantire nel bene e nel male quel residuo di servizio locale presente sulla Jonica, sulla Catanzaro Lido - Lamezia Terme Centrale, sulla Cosenza - Sibari ed in gran parte anche sulla tratta metropolitana (elettrificata...) Melito di Porto Salvo - Rosarno. Equiparare la Calabria alle altre Regioni a livello di frequenza dei servizi e modernità dei rotabili, ha dei costi che devono essere sostenuti dalle Regioni...ma se esiste addirittura un anno e mezzo di debiti accumulati tra la nostra Regione e Trenitalia, come si può pretendere di migliorare?
2) Come mai le precisazioni sulle carenze della Regione non vengono comunicate correttamente su tutti i media, televisivi, cartacei ed on-line, e si lascia invece libero spazio a ridicole e populiste affermazioni come la seguente? "Se Trenitalia riduce i servizi regionali in Calabria, per protesta blocchiamo i treni merci provenienti dal Nord, in quanto le Ferrovie al Nord investono contrariamente che al Sud".
Diffondere questo tipo di concezioni ormai d'altri tempi, non fa altro che disinformare il cittadino calabrese, come avevamo sottolineato all'inizio del post: è ora di chiudere una buona volta i rubinetti delle lacrime del "Sud bistrattato" e del "Nord avvantaggiato". Si abbia il coraggio di fare chiarezza generale sulle reali responsabilità senza spacciarsi per paladini della propria terra, scaricando le proprie colpe su chi vende un servizio che deve essere pagato, piaccia o meno. Si inizi piuttosto ad istruire i calabresi, in maggior parte "ignoranti", purtroppo, in materia di trasporti e non solo. Ma forse fare chiarezza potrebbe significare perdere un po' di poltrone, e per l'ennesima volta siamo sempre noi di Ferrovie in Calabria, gli unici a ribadire concetti espressi in ogni modo possibile da quasi cinque anni!
Concludiamo il post con due note: sempre da parte dell'Assessore Fedele, è stata annunciata la consegna alla DTR Calabria di 5 complessi Coradia Meridian, a partire da gennaio 2014, che porterebbero così ad un potenziamento dei servizi sulla linea Tirrenica. Temiamo però che i miglioramenti siano molto contenuti, se non inesistenti del tutto: sicuramente si tratterà di treni nuovissimi e più funzionali, ma molto probabilmente più che incrementare offerta e servizi, andranno semplicemente a sostituire materiale rotabile più obsoleto, come le elettromotrici ALe803 e le vetture a Piano Ribassato non ancora ristrutturate. La consegna negli scorsi mesi di alcune carrozze MDVC ed UIC-X IR con finestrini fissi e porte ad espulsione, non ha di certo portato ad un aumento delle composizioni dei treni, ma solo alla radiazione delle vecchie UIC-X non ristrutturate, ormai fuori norma, che sono state semplicemente sostituite. Tra l'altro non c'erano molte alternative, visto che dal 31 dicembre 2012 tali carrozze non possono più circolare in tutta Italia: i nuovi arrivi, quindi, ci sembrano più una scelta obbligata di Trenitalia, piuttosto che una vittoria della Regione! Senza un incremento dei fondi destinati al TPL su ferro calabrese, che potrebbe permettere un aumento dei posti a sedere disponibili sui treni, e quindi all'allungamento delle composizioni, nulla cambierà...se non che si continuerà a viaggiare sovraffollati, ma su un mezzo moderno. Magra consolazione...
Non sarebbe da sottovalutare l'ipotesi, in caso di ulteriore peggioramento della questione trasporto pubblico nei prossimi mesi, di un vero e proprio "commissariamento" temporaneo della Calabria, da parte dello stato italiano, attraverso il quale, tramite provvedimenti speciali, si possa tentare di riallineare nel campo dei trasporti una regione sull'orlo del baratro: si spera di non dover mai arrivare a questo punto, ma nell'eventualità, potremmo essere noi di Ferrovie in Calabria, riconosciuti come Associazione dallo scorso dicembre 2012, a farci portavoce di tale opzione di salvataggio generale.
Non sarebbe da sottovalutare l'ipotesi, in caso di ulteriore peggioramento della questione trasporto pubblico nei prossimi mesi, di un vero e proprio "commissariamento" temporaneo della Calabria, da parte dello stato italiano, attraverso il quale, tramite provvedimenti speciali, si possa tentare di riallineare nel campo dei trasporti una regione sull'orlo del baratro: si spera di non dover mai arrivare a questo punto, ma nell'eventualità, potremmo essere noi di Ferrovie in Calabria, riconosciuti come Associazione dallo scorso dicembre 2012, a farci portavoce di tale opzione di salvataggio generale.
Segnaliamo inoltre che dal 10 settembre è entrato in vigore l'aumento dei prezzi di biglietti ed abbonamenti su treni ed autobus delle Ferrovie della Calabria, e molto probabilmente anche sui bus delle aziende private: anche in questo caso si tratta di modifiche decise dalla Regione Calabria, attraverso il Decreto Regionale 362 dell'11 agosto 2011, che prevede un graduale aumento dei prezzi di pari passo (o quasi) all'inflazione. Invariato il costo del biglietto di corsa semplice nella fascia 0-10 km (1 Euro): pubblicheremo nei prossimi giorni un approfondimento sulla questione, all'interno di un post dedicato all'incontro tra comuni, associazioni e Ferrovie della Calabria, tenutosi a Catanzaro lo scorso 6 settembre.
Tabella aggiornata dei prezzi TPL. |
-da Catanzaro Lido (8.05) a Reggio Calabria C.le;
-da Reggio Calabria C.le (8.15) a Catanzaro Lido;
-da Reggio Calabria C.le (9.05) a Roccella;
-da Reggio Calabria C.le (10.05) a Catanzaro lido;
-da Roccella (11.50) a Reggio Calabria C.le;
-da Catanzaro Lido (18.05) a Reggio Calabria C.le;
-da Lamezia C.le (10.45) a Rosarno;
-da Rosarno (13.20) a Lamezia C.le;
-da Lamezia C.le (14.45) a Rosarno;
-da Rosarno (15.20) a Lamezia Cle;
-da Lamezia C.le (15.50) a Rosarno;
-da Rosarno (18,20) a Lamezia C.le;
-da Lamezia C.le (11.45) a Catanzaro Lido;
-da Catanzaro Lido (16.45) a Lamezia C.le.).
4 commenti:
ciao,ma ad oggi i treni sono stati cancellati o no ?? grazie..
Non si è ben capito in realtà.. sul sito di Trenitalia e su Viaggiatreno non risultano, ma in realtà i treni ci stanno!! Almeno sulla jonica..
è inutile.. alcuni non capiranno mai il discorso sui contratti di servizio e che in calabria si preferisce dirottare le risorse sulla gomma. Nella retorica del politico furbo e del cittadino ignorante sembra sempre sia colpa di qualcun altro. Quanti sono i cittadini che conoscono quali sono i bacini territoriali ottimali per il tpl in calabria? vabbè mi diluntgo troppo ma mi rode il...
Purtroppo temo che infatti sia proprio così. Da soli, come Associazione, non riusciamo a fare più di tanto...già abbiamo quasi difficoltà a far pubblicare articoli su determinati argomenti nella maggior parte dei siti d'informazione, tranne rari casi, figuriamoci se possiamo avere un "potere mediatico" simile ai vari Fedele & company. Temo che dovremo arrivare allo sfascio totale per far rinsavire il calabrese, mi dispiace dirlo, ma è così...
Posta un commento