Come avevamo anticipato con la pubblicazione delle locandine e con la pubblicizzazione degli eventi su Facebook, nelle giornate del 5 e del 7 dicembre, due conferenze decisamente interessanti e coinvolgenti si sono tenute rispettivamente a Brancaleone ed a Locri. Tema principale, ovviamente, il trasporto ferroviario lungo la linea Jonica, ed in particolare nell'area della locride.
In ordine cronologico avviamo quindi il nostro resoconto delle due iniziative, partendo da "Trasporti e Turismo in Calabria", organizzata dalla Pro-Loco e dal comune di Brancaleone, all'interno della biblioteca comunale.
I relatori presenti sono stati il Prof. Domenico Gattuso, docente di Ingegneria dei Trasporti all'Università Mediterranea di Reggio Calabria, e rappresentate dei movimenti ALBA Calabria e CIUFER , Seby Romeo, segretario provinciale di Reggio Calabria del Partito Democratico, il Sindaco di Brancaleone Avv. Francesco Moio, il Senatore Franco Crinò (in rappresentanza del fratello Pietro, consigliere Regionale ed occupato in altra iniziativa contemporanea alla conferenza brancaleonese), e l'Assessore ai Trasporti della Regione Calabria Luigi Fedele, arrivato con qualche minuto di ritardo. La conferenza è stata moderata dal Dott. Vincenzo De Angelis, importante figura culturale della cittadina della locride. In conclusione alla conferenza, è intervenuto anche Gianfranco Marino, vicesindaco del vicino centro di Bova.
Noi di Ferrovie in Calabria non potevamo ovviamente mancare, e nonostante in questo caso fossimo "semplici spettatori", qualche minuto prima dell'avvio della conferenza, assieme al Prof. Gattuso è stata - per così dire - improvvisata un'intervista da parte della tv locale Telebruzzano, alla quale ha assistito anche il pubblico già presente in sala. Il tema toccato in questa sorta di "pre-conferenza", è stato concentrato sulle difficoltà degli spostamenti a breve ed a lungo raggio sulla linea Jonica, e sulle motivazioni tecniche, economiche (ed ovviamente politiche...) che hanno portato a questo tragico declino. Da parte di Ferrovie in Calabria è stato inoltre anticipato il piccolo programma di rilancio della linea Jonica, riorganizzando l'attuale offerta ferroviaria, che sarebbe stato poi presentato più dettagliatamente a Locri, sabato 7.
Durante la conferenza, dopo i saluti del Dott. De Angelis e del Sindaco Moio, che si sono soffermati anche sulla altrettanto grave carenza di infrastrutture stradali sulla fascia Jonica, i due interventi probabilmente più attesi, sono stati quelli del Prof. Gattuso e dell'Assessore Luigi Fedele.
Il docente universitario ha infatti riproposto le ben note riflessioni "trasportistiche", applicandole alle realtà calabresi: la presentazione tramite slide è iniziata con una corrispondenza tra la legge di Newton...ed i flussi turistici in Calabria. Il concetto di base della famosa formula, prevede che l'attrazione tra due masse aumenta proporzionalmente al "peso" delle masse stesse, ma tende a diminuire con l'aumento della distanza tra le stesse: applicando tale legge al turismo lungo la costa Jonica, notiamo che più diminuisce una delle due "masse", e cioè il numero di visitatori, ed allo stesso tempo aumenta la distanza con il centro/nord Italia e l'estero (in questo caso l'aumento è figurato, in quanto si tratta ovviamente di aumento di difficoltà nel raggiungimento della Calabria Jonica, e non "allontanamento" geografico!), e più tale forza attrattiva diminuisce. Nulla di più corretto e purtroppo realistico.
L'eliminazione dei treni a lunga percorrenza e la mancanza di adeguati servizi ferroviari regionali di collegamento tra le aree ormai rimaste orfane del traffico nord/sud e quelle (principalmente tirreniche) interessate dai flussi ferroviari da/per il centro/nord Italia, ha infatti portato ad un tracollo della frequentazione turistica nella locride ed in generale su tutto lo Jonio, dal reggino al cosentino/metapontino. "Trasporti e Turismo in Calabria", quindi: l'assenza di un buon servizio su rotaia e la carenza di infrastrutture stradali ed integrazione tra vettori, ha portato perciò ad un enorme danno economico ad un territorio già di per sè carente di servizi ed industria.
Il danno però non riguarda soltanto l'economia turistica, ma anche quella prettamente locale, mantenuta dalle migliaia di lavoratori pendolari che giornalmente si servono (o si servivano...) del treno per raggiungere i principali centri jonici: treni sovraffollati, spesso soppressi, materiale ormai inadeguato ed eccessivamente vetusto. Una situazione ormai insostenibile, che sta finalmente portando ad una presa di coscienza delle popolazioni locali, che iniziano a porsi le fatidiche domande: "perchè si investe solo sul trasporto pubblico su gomma, e non più su quello ferroviario, più comodo, rapido e sicuro? Perchè gli autobus sono spesso nuovissimi, e le "littorine" sulle quali tutti i giorni viaggiamo, sfiorano i 40 anni di servizio?"
Alcuni quesiti sono state parzialmente risolti dall'Assessore Fedele, promettendo addirittura, entro qualche settimana, lo stanziamento di 40 milioni di Euro per una gara d'appalto per l'acquisto di nuovi convogli diesel da parte della Regione Calabria, che dovrebbero essere quindi consegnati nei prossimi anni: nel frattempo è in corso un programma di leggero rinnovo della flotta, con l'assegnazione a Reggio Calabria delle più recenti automotrici ALn663, provenienti da vari depositi italiani. Entro febbraio verranno inoltre consegnati i 7 complessi elettrici Coradia Meridian a cinque casse, che effettueranno servizio sulla linea Tirrenica. Nella bozza del Piano Regionale dei Trasporti è inoltre previsto l'esclusivo utilizzo del materiale rotabile diesel sulle linee non elettrificate, concludendo finalmente la terribile parentesi di effettuazione di treni Regionali su tratte completamente sotto tensione, con automotrici ALn668, anche in orari di fortissima frequentazione, specie sulla tratta metropolitana Rosarno - Melito di Porto Salvo.
Dobbiamo però appuntare l'affermazione estremamente triste e fuori luogo di Luigi Fedele, per quanto riguarda le linee ferroviarie a scartamento ridotto taurensi: come fatto giustamente notare dal Prof. Gattuso, la chiusura delle stesse è stato un imperdonabile errore, in quanto tratte ad altissima frequentazione pendolare (specie la Gioia Tauro - Cinquefrondi), a differenza di quanto affermato da Fedele ("ci viaggiava solo qualche extracomunitario") e soprattutto di inestimabile valore storico ed ingegneristico! La risposta dell'Assessore, che ha liquidato la questione con un semplice "nella Piana nessuno si sta lamentando, abbiamo messo gli autobus e quindi non vediamo dove sia il problema", la consideriamo assolutamente qualunquista e basata su un concetto completamente inaccettabile. E' ormai ben noto, infatti, che al giorno d'oggi una popolazione che "non si lamenta", non significa automaticamente che non viva problematiche, che sono molto spesso gravissime. Vogliamo infatti ricordare che i tempi di percorrenza dell'autobus sostitutivo alla ferrovia, nella Piana di Gioia Tauro, sono praticamente raddoppiati rispetto a quelli di un treno che tra l'altro, prima della chiusura, percorreva la linea a non più di 50 km/h! Cosa sarebbe stata una Gioia Tauro - Cinquefrondi ristrutturata a fondo e magari con nuovi treni, capaci di raggiungere velocità di 80-90 km/h? Siamo sicuri che gli abitanti di Taurianova, Cittanova, Polistena e degli altri centri, si sarebbero ancora spostati con scomodi e lenti autobus?
Un altro punto a sfavore dell'Assessore, che purtroppo dobbiamo far notare, è stato il seguente: Fedele ritiene che le proposte del Prof. Gattuso siano in larghissima parte inattuabili, in quanto le capacità finanziarie attuali della Regione Calabria ed in generale dello Stato Italiano, sono ridottissime se non totalmente nulle. Peccato però che le riflessioni di Gattuso siano state concentrate principalmente sulla più seria ripartizione di ingenti somme di denaro stanziate per opere di dubbia utilità, e come se non bastasse, sul quasi mancato utilizzo dei fondi comunitari europei destinati al potenziamento delle infrastrutture e dei servizi in Calabria! Di quali "utopie" parliamo allora, a quali spese inutili o "romantiche" ci riferiamo, se poi addirittura si torna a considerare il Ponte sullo Stretto come una "mancata occasione di sviluppo" per Calabria e Sicilia? Perchè recuperare vertiginose quantità di denaro per costruire una mega opera non necessaria è allora possibile, mentre risulta una follia recuperare 30 milioni di Euro per acquistare, ad esempio, nuovi aliscafi da destinare a collegamenti veloci tra Reggio Calabria e Messina, e per garantire un futuro alla Metromare, impresa sull'orlo dell'abbandono da parte del Gruppo Ferrovie dello Stato?
Non vogliamo ovviamente che tali riflessioni vengano considerate un attacco politico o personale all'Assessore Fedele, che in ogni caso ha dato e sta continuando a dare prova di maggiore competenza ed impegno sul settore ferroviario calabrese, a differenza dei vari predecessori (ricordiamo a tal proposito la catastrofica e per fortuna breve esperienza di Fausto Orsomarso): ci piacerebbe però che venissero messe da parte un po' di frasi fatte della politica, ed alcuni progetti chiaramente inutili (o probabilmente utili soltanto per speculazioni), e si iniziasse ad investire seriamente sulle reali necessità delle popolazioni.
Vogliamo ricordare, infine, che siamo stati colpiti anche dall'intervento di Franco Crinò, che ha raccontato la sua esperienza da pendolare sulla Jonica nel 2011, sottolineando che tutto sommato la frequenza dei treni da Roccella Jonica a Reggio Calabria Centrale è oraria, ma il problema fondamentale è la presenza di materiale rotabile datato, insufficiente ai flussi di traffico, e la totale mancanza di integrazione tra la lunga percorrenza ed il trasporto ferroviario locale...e soprattutto tra trasporto ferroviario in generale e trasporto su gomma, accennando alla ormai nota voce dell'innegabile esistenza di una forte lobby delle autolinee. Emblematico il caso di istituzione di una navetta su bus, tra Bivongi e l'aeroporto di Lamezia Terme...
Dello stesso parere Seby Romeo, che ha ribadito che l'isolamento trasportistico della locride è stato causato da un graduale disinteressamento della politica, con assenza di pianificazione dei servizi, e maggiori interessi particolaristici nel trasporto gommato.
In conclusione, il bilancio dell'iniziativa, almeno da quanto riteniamo noi di Associazione Ferrovie in Calabria, è stato però più che positivo: occasioni di discussione, confronto e proposizione tra le varie parti politiche, tecniche e sociali, con grande partecipazione delle comunità locali, da riproporre sempre più spesso in una terra che per troppo tempo ha vissuto nella disinformazione e nella non-informazione.
Continuate a seguirci, pubblicheremo nelle prossime ore il resoconto della altrettanto interessante conferenza locrese "Per non perdere il treno"!
In basso l'intervista di Anthony Randolfi di Telebruzzano, al Prof. Domenico Gattuso e Roberto Galati dell'Associazione Ferrovie in Calabria:
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