Costruita per conto della Navigazione Alto Adriatico dai Cantieri Navali Felszegi di Muggia (Trieste).
Impostata il 30 maggio 1961 e varata il 11 gennaio 1962, entrò in servizio il 26 settembre 1962 svolgendo servizio costiero lungo la costa istriana tra Trieste a Capodistria, Pirano, Umago, Cittanova, Parenzo, Rovigno e Pola (cosiddetta Linea delle Rive).
Nel 1978 fu venduta al Ministero dei Trasporti, Azienda Autonoma FF.SS per la ragguardevole cifra di 740 milioni di lire, e fu destinata nello Stretto di Messina inaugurando così dal 20 maggio 1978 un servizio dedicato ai soli passeggeri e pendolari tra il capoluogo reggino e quello peloritano.
Tra gli episodi da ricordare, relativamente agli anni del suo servizio come nave FS, nelle acque dello Stretto, vi sono una collisione (il 9 luglio 1988, allorquando, con 139 passeggeri a bordo, urtò la nave portacontainer battente bandiera panamense Cgm Languedoc) e anche un salvataggio in mare (il 3 aprile 1993, quando l’equipaggio del C.te Pietro Arena mise in salvo una donna caduta in mare dal molo foraneo del porto di Reggio Calabria).
Venne disarmata nel giugno 1994 e, quindi, il 5 maggio 1995 (n.d.r.: data di manzoniana memoria !), la cessione all’attuale compagnia armatrice.
Impostata il 30 maggio 1961 e varata il 11 gennaio 1962, entrò in servizio il 26 settembre 1962 svolgendo servizio costiero lungo la costa istriana tra Trieste a Capodistria, Pirano, Umago, Cittanova, Parenzo, Rovigno e Pola (cosiddetta Linea delle Rive).
Nel 1978 fu venduta al Ministero dei Trasporti, Azienda Autonoma FF.SS per la ragguardevole cifra di 740 milioni di lire, e fu destinata nello Stretto di Messina inaugurando così dal 20 maggio 1978 un servizio dedicato ai soli passeggeri e pendolari tra il capoluogo reggino e quello peloritano.
Tra gli episodi da ricordare, relativamente agli anni del suo servizio come nave FS, nelle acque dello Stretto, vi sono una collisione (il 9 luglio 1988, allorquando, con 139 passeggeri a bordo, urtò la nave portacontainer battente bandiera panamense Cgm Languedoc) e anche un salvataggio in mare (il 3 aprile 1993, quando l’equipaggio del C.te Pietro Arena mise in salvo una donna caduta in mare dal molo foraneo del porto di Reggio Calabria).
Venne disarmata nel giugno 1994 e, quindi, il 5 maggio 1995 (n.d.r.: data di manzoniana memoria !), la cessione all’attuale compagnia armatrice.
Ecco come si presenta oggi "Edra", nella sua livrea originaria: attualmente si trova ormeggiata al porto di Reggio Calabria, nei pressi della ormai tristemente famosa stazione RFI di Reggio Marittima...
Di seguito il link diretto alla pagina dedicata alla storia ed alla ristrutturazione:
Interessantissimo anche il recupero dell'automotrice ALn990 1005, ultima unità di questo gruppo rimasta in tutt'Italia, dopo la demolizione della 3018 qualche anno fa:
COMPLIMENTI AFS!!!!!!
(e pensare che anche in Calabria avevamo un'associazione per i treni storici...........)
11 commenti:
Avevamo? E rifacciamola allora! :P
perchè, non c'e piu' la vaporiera calabria express?
Teoricamente c'è...TEORICAMENTE... :'(
E lascio perdere ulteriori commenti...
O meglio, a Reggio non gli rimase manco una briciola di materiale storico...4 mezzi sono rimasti alla DTR Calabria (626.045, 3 Centoporte), tutti tumulati nella moribonda rimessa locomotive di Cosenza.
La 740 è a Pistoia a marcire, tutto il materiale della Cosenza-Paola che doveva passare sotto l'associazione reggina è anch'esso dai mafiosi del treno storico...mah, si può dire che non meritano manco uno sputo! :s
cioe' abbiamo perso tutto questo ben di dio!!!!!!!!!!!!!!!
E non solo: la X 1964 mista che stava a Cosenza e siamo riusciti a far mandare a Taranto (almeno lì lavorano e lavorano eccellentemente) assieme alla cuccetta mista, che è ancora in sospeso ma molto molto vicina ad andare all'ATSP...cioè, potevano davvero avere un ben di Dio, e invece..
siamo nella m.......................................!
Grazie mille per aver segnalato anche su questo interessante spazio l'iniziativa della nostra Associazione.
Nel nostro piccolo facciamo -come voi del resto- il possibile per mantenere viva la storia e la memoria dei mezzi di trasporto ferroviari e navali che hanno operato nell'area dello Stretto.
In merito alle problematiche relatve all'esistenza ed alle attività dei vari gruppi la mia opinione è che per fare cose importanti non si può essere in pochi e pertanto mi convinco sempre più che occorre portare avanti un discorso "federativo" tra le varie realtà associative delle nostre bellissime Regioni, Calabria e Sicilia.
Roberto Copia
Presidente
Associazione Ferrovie Siciliane - AFS (Messina)
Carissimo Roberto, siamo noi a ringraziare voi per le bellissime iniziative che avete e state portando avanti!!!
Comunque concordo pienamente sul fatto che sia meglio unire le forze, per quanto riguarda la conservazione del patrimonio storico "fisso" e "mobile"...eventualmente ci sentiamo meglio via email, così ne parliamo meglio!!!!!
La 3018 non è stata demolita...è andata a fuoco in un incendio devastante mentre stava effettuando uno storico...
Eh sì, ma poi ovviamente è stata demolita... :'(
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